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La sagra del torrone di Tonara sulla Via della Seta: la festa a Pasquetta

 

 

NUORO. A Tonara la via della Seta incrocia la via del torrone: è stata presentata stamattina la quarantesima edizione della sagra del prodotto tipico del paese barbaricino, che si terrà il lunedì di Pasquetta, il 21 aprile. Per l'occasione è stata anche presentata la nuova collaborazione con l’Istituto Confucio di Pisa, che potrebbe portare all'apertura del mercato cinese per il torrone. 

A fare gli onori di casa per la presentazione odierna il sindaco di Nuoro e presidente del Consiglio delle Autonomie Locali Andrea Soddu: «È un piacere ospitare qui a Nuoro la presentazione di un’iniziativa così importante per Tonara ma direi per tutto il territorio. Questa deve essere l’alba di una collaborazione viva e produttiva fra i comuni».

Quindi è spettato a Flavia Loche, sindaco di Tonara, illustrare l’edizione di quest’anno della manifestazione: «Siamo qui per presentare la 40esima edizione della Sagra del Torrone di Tonara, un prodotto che è elemento principale dell’economia tonarese e che porta notorietà alla Sardegna anche oltre i confini. Lunedì 22 saranno tanti gli appuntamenti con le nostre tradizioni e accanto a questi ci sarà l’occasione di visitare un’area allestita insieme all’Istituto Confucio di Pisa. Lo scambio culturale è sempre occasione di crescita e può aprire vie anche commerciali e turistiche. È allo studio anche la possibilità di inserire corsi di lingua cinese nella nostra scuola superiore, in modo che in futuro ci possano essere opportunità in ambito turistico per i nostri giovani e per tutto il territorio della Barbagia Mandrolisai».

A partecipare all’incontro anche una delegazione dell’Istituto Confucio di Pisa, che ha parlato per voce della Direttrice Huang Yunlin: «Il nostro obiettivo è quello di diffondere la cultura cinese in uno scambio che permetta di conoscersi senza trasformarsi. Il torrone rappresenta un’ottima occasione, in Cina esistono altri tipi di dolci ma non questo. Oltretutto i 40 anni della sagra certificano quanto questa tradizione abbia radici culturali profonde. Italia e Cina sono sempre più vicine grazie ai punti di contatto culturale, turistico e commerciale».