Culture

Inaugurato il Mandas Historical Museum: in mostra i preziosi reperti archeologici del paese (video)

 

MANDAS.  in occasione dell'apertura della mostra "HISTORICA: Mandas tra storia e archeologia" è stato inaugurato ufficialmente il MAHMU - Mandas Historical  Museum (www.mahmu.it).  L'allestimento museale, curato dall'architetto Olindo Merone, è stato realizzato sotto  la direzione culturale della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio di Cagliari, Oristano e Sud Sardegna ed è stato reso possibile grazie ad un progetto di valorizzazione dei beni culturali che ha visto il contributo di Ministero della Cultura, Regione Sardegna, Camera di Commercio di Nuoro, Fondazione di Sardegna e Comune di Mandas,  

Il MAHMU che ospita la mostra Historica  si trova nel centro di Mandas, in Piazza IV Novembre, all'interno di un bell'edificio storico restaurato di recente dall'Amministrazione Comunale.

Il museo rappresenta la location espositiva ideale per i reperti archeologici, in un luogo in grado di attrarre il turismo a vocazione esperenziale verso le zone interne dell'isola e in grado di valorizzare al meglio la storia e la vocazione culturale  del territorio.  La mostra presenta infatti oltre duecento importanti manufatti provenienti dagli scavi archeologici in alcuni siti archeologici e insediamenti nel territorio di Mandas, fra i luoghi più noti vi è certamente quello del nuraghe  quadrilobato, i cui resti sono ben visibili nella località "Su Angiu". 

Un luogo abbastanza noto anche a non addetti ai lavori perchè, proprio da Mandas e da Su Angiu proviene una fra le più importanti e meglio conservate navicelle nuragiche, oggi custodita nel Museo Archeologico di Cagliari.  La navicella di Mandas  rappresenta un'opera iconica per la Sardegna, ed è stata esposta di recente anche in prestigiosi musei  esteri.

Tra i tanti reperti presenti,  oltre a quelli dell'età nuragica, compaiono anche diversi pezzi appartenenti ad epoche successive: frammenti ed elementi di manufatti  che sono la testimonianza diretta della civiltà e soprattutto della vita quotidiana dei nostri avi, durante le età fenicia e punica o romana, compresi alcuni rari amuleti del terzo secolo. 

Come ha raccontato ai nostri microfoni  la dr.ssa Gianfranca Salis, archeologa della soprintendenza e direttrice culturale della mostra Historica, tutti questi reperti sono in grado di raccontarci la storia millenaria di Mandas, che da sempre è stato un importante centro nodale  tra il Sarcidano e la Barbagia. Un luogo a vocazione agricola e anche commerciale. Luogo crocevia di scambi anche culturali durante tutte le diverse età e civiltà che hanno abitato il suo territorio. 

Questi reperti sono stati ritrovati nel corso dei decenni precedenti, alcuni sono anche provenienti da scavi illegali e recuperati dalle forze dell'ordine. Prima di questa importante e recente operazione di restauro erano contenuti  in 40 cassette conservate nei magazzini della Soprintendenza. Vedono  quindi nuova luce grazie al progetto della mostra Historica e all'intervento di restauro solo alcuni lotti,  Ma il restauro è ancora in corso e certamente permetterà di aumentare a breve la quantità e la qualità dell'esposizione. 

Quanto fosse importante il recupero del patrimonio storico e archeologico del paese di Mandas  e quanto l'intera cittadinanza desiderasse un luogo fisico ideale dove riunire tutti i reperti, lo ha ricordato Umberto Oppus, sindaco di Mandas, che ha portato avanti negli anni con costanza e fino alla sua concretizzazione l'idea di un museo come questo. 

La mostra e il luogo che la ospita, ha ricordato ancora Oppus,  nascono anche dal sogno ostinato di un cittadino che vogliamo ricordare, il sig. Pisano. Era anche egli presente all'inaugurazione e commosso ha raccontato  a tutti quanto, in tempi non sospetti e fin dagli anni settanta, semplici cittadini di Mandas come lui, molti erano allevatori, agricoltori o proprietari terrieri dei luoghi archeologici, si siano battuti per cercare di conservare, preservare questo vasto patrimonio. Le rovine archeologiche incustodite che spesso erano soggette ai furti di reperti archeologici per il mercato clandestino e il collezionismo. Un male endemico molto comune che ha afflitto nel corso del tempo molti territori e luoghi d'arte e cultura in tutta la Sardegna. 

Tra le persone coinvolte nella realizzazione del progetto museale, è intervenuto  anche Lorenzo Persico, il presidente del Consorzio Costa Smeralda, che è cittadino onorario di Mandas.  Persico ha portato all'attenzione di tutti una bella lettera con un messaggio augurale della  Presidenza dell'Unesco, espressamente dedicato alla  mostra e al museo archeologico di  Mandas. 

L'intervento conclusivo dell'inaugurazione è stato quello dell’assessore regionale al turismo Gianni Chessa, invitato speciale per il taglio del nastro: "questo primo gradino è solo l'inizio di un lungo e  importante viaggio per il paese di Mandas, per il suo territorio e per la cultura e la storia della Sardegna. Iniziative  come questa diventano volano  fondamentale anche per promuovere il turismo culturale. E si tratta soltanto di un primo importante  passo verso questa direzione" ha aggiunto l'Assessore, informando tutti i presenti anche del fatto che  "nell'occasione la Regione ha deciso di stanziare  ulteriori  420mila euro per poter proseguire con gli scavi nella zona archeologica di Angius"