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CAGLIARI. Anche Cagliari si mobilita per dire basta al genocidio a Gaza e sostenere la Global Sumud Flotilla, missione umanitaria internazionale che via mare tenterà di raggiungere la Striscia per portare beni di prima necessità. Sabato 6 settembre, dalle 17.30, in concomitanza con tante altre piazze d'Italia, si svolgerà un sit-in in piazza Ravot, davanti al bastione Saint Remy: la mobilitazione nazionale prende il titolo di “Fermiamo la barbarie” ed è articolata in iniziative territoriali in tutto il Paese. A organizzare l'iniziativa la Cgil.
Al centro della manifestazione l’urgenza di sollevare l’attenzione su “una delle più gravi negazioni del diritto umanitario e internazionale che governo e esercito israeliano stanno compiendo a Gaza e in Cisgiordania”. Da qui anche "il forte sostegno della Cgil all’iniziativa umanitaria della Global Sumud Flotilla", che, dopo la partenza il 31 agosto dai porti di Genova e Barcellona vedrà domani centinaia di imbarcazioni salpare da Catania, Tunisia e Grecia verso la Striscia di Gaza. Anche il sindacato ha partecipato alla missione, raccogliendo viveri e medicinali da imbarcare per fornire aiuti al popolo paestinese assediato.
“Facciamo appello ai cittadini e alle cittadine cagliaritane e di tutta l’Isola affinché partecipino alla manifestazione di sabato”, ha detto il segretario generale della Cgil sardegna Fausto Durante sottolineando che “ognuno di noi può e deve dare un segnale di sdegno per quanto sta accadendo perché, anche se i luoghi della guerra possono apparirci lontani, le notizie e le immagini di quella barbarie toccano da vicino la nostra sensibilità ed è responsabilità di un popolo civile e democratico far sentire la propria voce per dire che occorre fermare il genocidio”.
La Cgil della Sardegna apprezza i segnali di sostegno arrivati dal mondo della politica e anche dalla presidente della Regione Alessandra Todde alla Global Sumud Flotilla e chiede a tutti, presidente, assessori, sindaci, esponenti politici, una presenza massiva alla mmanifestazione di sabato a Cagliari.
La portata della mobilitazione regionale e nazionale è più ampia e porta con sé i contenuti di un movimento internazionale fondato anche sulle richieste avanzate dal Sindacato mondiale (CSI) a tutti i capi di Stato e di Governo - al fine di raggiungere il cessate il fuoco immediato e riconoscere lo Stato della Palestina - e le sollecitazioni inoltrate dalla Confederazione europea dei sindacati (CES) insieme alle federazioni europee di categoria alla Commissione europea affinché venga sospeso l’Accordo di associazione UE-Israele e si interrompa ogni commercio di beni prodotti negli insediamenti illegali.
Per la Cgil le parole non bastano, sono necessari atti concreti da parte dei governi democratici membri delle Nazioni Unite firmatari di accordi, trattati e convenzioni per il rispetto dei diritti umani, della legalità, della giustizia, del diritto umanitario. Ed è necessario che i cittadini e le cittadine prendano coscienza della forza che possono mettere in campo ad ogni livello. “Insieme, se facciamo massa critica, se partecipiamo anziché cedere alla rassegnazione – conclude il segretario Durante - possiamo esprimere la nostra indignazione collettiva, è questo un modo pacifico ma potente di cambiare le cose, di fermare la barbarie”.