CAGLIARI. “Le parole del Ministro Carlo Nordio chiariscono definitivamente le modalità scelte dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria: i detenuti al 41bis arriveranno nella Casa Circondariale “Ettore Scalas” di Cagliari-Uta alla chetichella insieme agli agenti penitenziari del GOM (gruppo operativo mobile), evitando il clamore che operazioni più ampie possono suscitare”. Lo sostiene Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme” facendo osservare che “il trasferimento dei boss sottoposti alla massima sicurezza a Sassari-Bancali è avvenuto allo stesso modo e pian pianino sono diventati 92”.
“Il ministro Nordio pur rendendosi disponibile a incontrare la Presidente della Regione Alessandra Todde – sottolinea Caligaris – non mostra alcun segno di ripensamento sul progetto tenendo anche conto del fatto che solo qualche mese fa, esattamente il 15 aprile scorso, Antonio Bianco, responsabile della Direzione Generale della gestione dei beni, dei servizi e degli interventi in materia edilizia, e Ernesto Napolillo della Direzione Generale Detenuti e Trattamento nel corso di un sopralluogo a Uta avevano lamentato il ritardo dei lavori sollecitandone la conclusione”.
“L’ultimo passaggio, ormai imminente, riguarda la consegna dello stabile da parte del Ministero delle Infrastrutture a quello della Giustizia, un atto – afferma ancora la presidente di SDR – del tutto formale. L’inaugurazione del Padiglione avverrà quindi nel silenzio generale, in un momento inatteso consumando lo sgarbo istituzionale verso la Regione Autonoma. L’unico auspicio è che l’aver risvegliato l’attenzione sul 41bis porti la classe politica sarda e nazionale a guardare l’intera realtà del sistema penitenziario della Sardegna, finora e da qualche decennio quasi del tutto trascurato. La realtà isolana ha visto aumentare, in modo spropositato negli ultimi anni – conclude – i detenuti dell’Alta Sicurezza che, non solo si trovano nelle case di reclusione di Tempio-Nuchis e Oristano-Massama ma ‘convivono’ con i 41bis al Badu’e Carros di Nuoro, a Sassari-Bancali e a breve a Uta, dove c’è già un’intera sezione”.