WASHINGTON. Gli Stati Uniti sono scesi in guerra al fianco di Israele contro l'Iran. Intorno alle 2 del mattino (ore italiane) di domenica 22 giugno, il presidente americano Donald Trump ha annunciato con un post sul social Truth di aver "completato con successo il nostro attacco a tre siti nucleari in Iran, inclusi Fordow, Tanaz ed Esfahan".
Trump ha ringraziato "i grandi guerrieri americani" e ha detto che "'ora è il momento per la pace. Questo è un momento storico per gli Stati Uniti d'America, Israele e il mondo".
Poche ore dopo è apparso alla Casa Bianca: "Se la pace non arriverà rapidamente, attaccheremo gli altri obiettivi con precisione, velocità e abilità".
"ANY RETALIATION BY IRAN AGAINST THE UNITED STATES OF AMERICA WILL BE MET WITH FORCE FAR GREATER THAN WHAT WAS WITNESSED TONIGHT. THANK YOU! DONALD J. TRUMP, PRESIDENT OF THE UNITED STATES" pic.twitter.com/vhTb5uNuCB
— The White House (@WhiteHouse) June 22, 2025
Intanto, dopo il bombardamento statunitense, l’autorità aeroportuale israeliana ha annunciato la chiusura dello spazio aereo del paese. E il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha diffuso sui social un video in cui ha detto che i bombardamenti statunitensi sono avvenuti "in pieno coordinamento" con Israele.