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CAGLIARI. Un rifugio sicuro per le donne vittime di violenza. Tante, troppe. Centotrentadue da gennaio 2024 ad oggi quelle passate di lì. Alcune, purtroppo, ancora bambine. Esattamente un anno fa l’associazione Luna e Sole Odv si trasferiva nel nuovo immobile affidato dalla Regione in via Machiavelli a Cagliari. Dopo quasi 12 anni ininterrotti di servizio a sostegno delle vittime di maltrattamenti e varie sedi provvisorie, ecco la consegna dell’appartamento (tra i beni patrimoniali della Regione) nel quartiere di San Benedetto dove oggi la presidente Marinella Canu può ospitare ragazze e donne che hanno bisogno di una mano. Lì c’è tutto: una cucina, sale per l’accoglienza, libri e giochi per i bambini. E i percorsi di aiuto alle vittime sono possibili grazie un team specializzato composto da 4 psicoterapeute, 4 psicologhe 3 pedagogiste e 2 avvocatesse. La maggior parte dei costi sono sostenuti dagli stessi responsabili dell’organizzazione di volontariato. Il telefono squilla spesso, al centro: c'è una nuova richiesta di aiuto e non c'è tempo da perdere. Alcune donne arrivano tramite le forze dell'ordine, altre con il passaparola. Tutte hanno bisogno di conforto e sostegno.
Al momento l’associazione cagliaritana segue una quarantina di donne, tra cui anche 6 minori. La più giovane ha 13 anni. "Ma non possiamo ancora essere riconosciuti come centro antiviolenza perché siamo in attesa della fissazione del contratto d’affitto”, spiega la presidente Marinella Canu, “C’è una procedura in corso già da tempo ma purtroppo è in stallo”. Secondo Canu la burocrazia starebbe ostacolando quindi gli ulteriori possibili servizi a favore delle loro assistite.
Da qui l’appello: “Per il bene delle donne che seguiamo, chiedo un’accelerata sulle pratiche, così sarà possibile per noi dare loro più servizi”. Tra i vari problemi denunciati, quello dell’impossibilità di chiedere, per le donne seguite da Luna e Sole, il cosiddetto “reddito di libertà”, proprio a causa del mancato riconoscimento dell’associazione come centro antiviolenza.