ROMA. Il Consiglio di Stato ha deciso di sospendere una parte del decreto ministeriale del 21 giugno 2023. La decisione arriva dopo il ricorso della società Erg Wind Energy, preoccupata che le disposizioni contenute nel decreto possano ostacolare i suoi progetti di ripotenziamento e sostituzione dei macchinari nei suoi parchi eolici. La società ha all'attivo progetti in diverse regioni, tra cui la Sardegna, come si legge direttemente dall'ordinanza.
Il cuore della sospensione riguarda l’articolo 7. Questa norma, infatti, dava alle Regioni la “possibilità di fare salve le aree idonee di cui all’art. 20, comma 8” del decreto legislativo 199/2021, cioè consentiva loro di avere la libertà di considerare alcune aree come idonee per l’installazione di impianti. Secondo Erg Wind Energy, questa facoltà rischiava di far emergere interpretazioni restrittive a livello regionale, rendendo incerte le possibilità di espansione o aggiornamento dei parchi eolici già presenti.
Il Consiglio di Stato ha osservato che questa disposizione potrebbe introdurre “una componente di incertezza in un quadro già definito dalla norma di legge”. Per il Consiglio, infatti, l’articolo 20 del decreto legislativo stabilisce già le aree idonee in modo preciso, senza lasciare ulteriore spazio a decisioni più restrittive da parte delle Regioni.
Nella sua decisione, il Consiglio di Stato ha inoltre ritenuto che, senza una tutela cautelare, la situazione potrebbe evolversi in modo tale da rendere difficile per Erg Wind Energy continuare i suoi progetti. Le leggi regionali che potrebbero essere emanate per implementare il decreto ministeriale sono infatti “sindacabili soltanto avanti la Corte costituzionale”, una via più complessa rispetto alla normale impugnazione amministrativa.
In conclusione, il Consiglio di Stato ha stabilito che la sospensione della norma avrà effetto fino alla sentenza di merito, prevista per febbraio 2025.
Resta da vedere se la decisione andra' a incidere sull'iter della legge 45 in Sardegna, la "Aree idonee", per la quale solo ieri la presidente Alessandra Todde aveva dichiarato di voler andare avanti senza ripensamenti, riferendosi alla proposta di inziativa popolare Pratobello (QUI LA NOTIZIA)