ROMA. "Non intendiamo in alcun modo mettere in discussione il diritto d'asilo per chi fugge da guerre e persecuzioni. Tutto quello che vogliamo fare in rapporto a tema immigrazione è impedire che la selezione di ingresso in Italia la facciano gli scafisti". È uno dei passaggi del premier Giorgia Meloni nel suo discorso di questa mattina alla Camera per la fiducia.
"Gli elettori hanno scelto il centrodestra e il suo programma. Manterremo gli impegni", ha detto Meloni, anche se "ad alcuni osservatori e all'opposizione non piaceranno. L'Italia sarà dentro le istituzioni europee, dove farà sentire la sua voce", dice, "Non vogliamo sabotare l'Ue, ma farla diventare più efficace nelle crisi". Sulla riforma in senso semipresidenziale "ci confronteremo con tutte le forze un Parlamento", ma se ci saranno "opposizioni pregiudiziali non rinunceremo".
"Non ho mai trovato simpatia per nessun regime antidemocratico, fascismo compreso", precisa il premier, "Le leggi razziali sono il punto più basso della storia italiana, una vergogna che segnerà per sempre il nostro popolo. Condanneremo fascismo, antisemitismo, violenza politica e discriminazione".
"Siamo nel pieno di una tempesta economica, la nostra imbarcazione ha avuto molti danni. Gli italiani ci hanno chiesto di riportare la barca in porto. Siamo una imbarcazione solida alla quale nessuna meta è preclusa. Siamo qui per superare le onde e aggiustate le assi dello scafo. La strada per ridurre il debito non è né l'austerità né gli avventurismi creativi. La strada maestra è la crescita strutturale. L'Italia ha bisogno di una riforma costituzionale in senso presidenziale".
E poi ancora: "Porremo fine alla beffa dell'esportazione di capitali e cervelli dal sud. Il sud non è un problema, ma occasione di sviluppo per la nazione".
"Nascerà un nuovo patto fiscale. Ridurremo la pressione fiscale, con un nuovo regime e l'estensione della tassa piatta. L'obiettivo è un taglio del 5% del cuneo fiscale. E introdurremo uno strumento che abbiamo chiamato più assumi e meno paghi".