CAGLIARI. Dimissioni. Licenziamenti in tronco. Sono i provvedimenti invocati dall'opinione pubblica nei confronti dei partecipanti al pranzo di Sardara interrotto dalla Guardia di Finanza lo scorso 7 aprile: oltre 30 partecipanti, tra esponenti delle istituzioni regionali e enti affini, riuniti mentre le regole della zona arancione lo vietavano. Ma la macchina amministrativa ha le sue regole. E a quelle il presidente della Regione Christian Solinas ha deciso di attenersi. Così ieri dalla direzione generale del Personale sono partite le contestazioni disciplinari scritte previste dall'articolo 50 della legge sul Personale della Regione.
Così recita l'articolo 1: "L'amministrazione e gli enti non possono adottare alcun provvedimento disciplinare nei confronti del dipendente, salvo il rimprovero verbale, senza avergli preventivamente contestato per iscritto l'addebito ed averlo sentito in sua difesa". Quindi, solo un primo passo formale, che doveva essere compiuto entro 10 giorni dalla notizia riguardante i fatti oggetto della possibile contestazione.
Secondo i quotidiani sardi oggi in edicola i destinatari sono Antonio Casula, il direttore generale dell'assessorato agli Enti locali Umberto Oppus (che, unico finora, ha rimesso il mandato nelle mani di Solinas) e dell'assessorato all'Industria, Alessandro Naitana, il portavoce Mauro Esu e il fratello Stefano, consulente dell'assessore all'Urbanistica, e il capo di gabinetto dell'assessorato all'Industria, Alberto Urpi. Altri provvedimenti simili potrebbero essere adottti nelle prossime ore da altri assessorati competenti.