VENEZIA. Circola sul web un'immagine che ha fatto indignare tanti: all'aeroporto di Venezia c'è un cartello che indica l'area nella quale vengono effettuati i tamponi su coloro che provengono da Croazia, Spagna, Malta, Grecia. E Sardegna. Quindi l'Isola accostata ai Paesi stranieri per i quali c'è l'obbligo di test a causa del dilagare dei contagi da coronavirus? Sarebbe uno smacco, anche alla luce del ricorso del governo contro l'ordinanza sarda che prevede test in ingresso nell'Isola.
Ma la situazione è un po' differente. Perché il servizio nello scalo Marco Polo, per chi rientra in Veneto dalla Sardegna, è stato introdotto con un'ordinanza annunciata il 27 agosto dal governatore Luca Zaia, Ed è del tutto volontario: se uno vuole, fa il tampone, sennò nessuno lo obbliga.
Lo aveva spiegato lo stesso presidente della Regione in conferenza stampa, ormai più di due settimane fa: "Chi torna dalla Sardegna in Veneto potrà sottoporsi al tampone. "Non consideriamo la Sardegna un lazzaretto, - ha detto Zaia - stiamo solo cercando di essere performanti con i controlli. Pensiamo che sia un servizio che sia necessario fare. I test, comunque, saranno solo su base volontaria".

La società di gestione dello scalo, contattata da YouTg, conferma: "Confermiamo che anche chi rientra dalla Sardegna ha la possibilità di eseguire il tampone su base volontaria".