CAGLIARI. In Sardegna è vietata anche l'attività motoria nel raggio di 200 metri dalla propria abitazione? Pare di sì. Perché l'articolo 7 della nuova ordinanza del presidente della Regione Christian Solinas, emessa il 4 aprile, prevede che "è consentito lo spostamento in prossimità della propria abitazione delle persone affette da gravi patologie che, per certificazione medica, richiedano la necessità di uscire almeno una volta al giorno, se prevista da un piano terapeutico, e comunque nel rispetto della distanza di un metro". Questa precisazione lascia pensare che chi non ha questi requisiti, quindi è sano, non possa spostarsi. Ne è convinto l'ex presidente della prima sezione civile della Corte d'Appello di Cagliari, Giangiacomo Pisotti, che definisce "grave" la disposizione regionale, che introdurrebbe ulteriori restrizioni, "gli arresti domiciliari", dice il giudice, rispetto ai decreti adottati dalla presidenza del consiglio dei ministri per contenere 'epidemia di coronavirus.
In realtà le premesse nell'ordinanza di Solinas appaiono contrastanti. Da una parte si legge che si ritiene "congruo, in termini di bilanciamento di esigenze di tutela della salute pubblica e individuale e delle necessità individuali, di consentire l’attività motoria e l’accompagnamento dell’animale di compagnia alle immediate vicinanze della residenza e comunque non oltre 200 metri dalla stessa". Ma poco prima nello stesso documento si sostiene che "l’esercizio dell’attività motoria o sportiva, pur apprezzabile anche sotto il profilo della tutela della salute individuale, e quindi in taluni casi giustificata da tali finalità, si presti, anche per le difficoltà di controllo e di disciplina, a comportamenti contrastanti con l’esigenza di una categorica limitazione delle uscite dall’abitazione e di una prevenzione rigorosa del contagio mediante l’impedimento delle occasioni di contatto tra le persone, esigenza evidentemente prevalente rispetto a quella del legittimo esercizio da parte del singolo di facoltà riconosciute dall’ordinamento". Quindi, si può dire: siccome è difficile far rispettare le prescrizioni, la tutela della salute pubblica prevale su quella individuale. A rafforzare quest'argomento nell'ordinanza sarda si richiama anche una sentenza del Tar della Campania che ha rigettato un ricorso presentato contro le restrizioni sulle passeggiate imposte dal governatore Vincenzo De Luca.
Questa l'opinione dell'ex guidice: "Questo spregio per le leggi nazionali, che incide su libertà costituzionali del cittadino, non è molto lontano dall’usurpazione di pubbliche funzioni. Appare necessaria una reazione forte, attraverso tutti gli strumenti legali. Non stiamo cavillando, né facendo gli azzeccagarbugli: dobbiamo scegliere tra lo stato di diritto, in cui le leggi si rispettano, nell’interesse di tutti, e il Far West. Io preferisco il primo (so di non essere solo). Nel nostro caso, la modesta attività motoria sotto l’abitazione, consentita dall’ordinanza nazionale, ha una funzione terapeutica, che si svolge in piena sicurezza. Impedirla, come fa il presidente Solinas, non produce nessun vantaggio nel contrasto alla Convid 19".
Quindi, salvo circolari esplicative che diranno il contrario, in Sardegna pare sia vietata la passeggiata.
- Redazione