CAGLIARI. Non ci sarà una campagna di sottoposizione a tappeto della popolazione sarda al tampone, perché "abbiamo scelto una linea scientifica e non emozionale. L'obiettivo è circoscrivere la circolazione virale laddove ci sia evidenza ed emergenza". Lo ha detto il presidente della Regione Christian Solinas durante l'ormai consueto punto stampa delle 19 sullo stato dell'epidemia di coronavirus in Sardegna.
L'emergenza sull'approvvigionamento di tamponi e reagenti nell'Isola c'è, "ma si tratta di un problema nazionale e globale". Finora risultano effettuate 4600 analisi. Con una media di poco più di 20 ogni 10mila abitanti. "Nel sud Sardegna c'è una maggiore esigenza di reagenti, perché le acquisizioni di tamponi sono state fatte per tempo: intanto è stato fatto un contratto con la Roche, a cui speriamo venga dato seguito al più presto. Al nord invece mancano i tamponi".
La Regione, ha spiegati Solinas, conta molto sull'acquisizione di kit di test rapido ematologico "perché dovrebbero raggiungere le 40mila unità, che ci potranno permettere di andare oltre gli standard di screening nazionali, andando bel oltre le analisi su coloro che presentano almeno un sintomo. Pensiamo di intervenire soprattutto su tutto il personale medico sanitario, sulle zone più a rischio come il Sassarese e cercheremo anche nelle case di riposo e comunità alloggio, che sono quelle che adesso preoccupano di più".
Qualche dato al riguardo è stato fornito dall'assessore alla Sanità Mario Nieddu: "Abbiamo già avuto 1000 kit ematologici", ha aggiunto, "altri mille dovrebbero arrivare domani e mi è stato assicurato che entro la settimana dovrebbero esserne consegnati altri 10.000".