SEGARIU. Un permesso negato, poi la furia nel centro accoglienza. Questi sono i pochi dettagli che finora erano emersi dalla vicenda di Segariu, dove un gruppo di migranti qualche giorno fa aveva spaccato vetri e oggetti all'interno del centro (QUI LA NOTIZIA). Nessuno però era a conoscenza dei retroscena dell'accaduto, raccontati in una denuncia fatta alla Questura di Cagliari dal direttore del centro. I responsabili avevano concordato e programmato tutto prima della "furia" che li ha portati a distruggere il centro. Tutto è scritto lì: una conversazione tra i migranti molto dura e piena di minacce su cosa avrebbero potuto fare se quel permesso di soggiorno fosse stato ancora una volta negato. Fuori dal Tribunale di Cagliari uno dei tre responsabili raggiunge i suoi connazionali e parla di "fare casino al centro per essere trasferito". L'altro gli consiglia di "non aspettare a settembre per farlo" perché quel foglio di soggiorno non gliel'avrebbero mai dato. E poi via con le pesanti minacce: "Se non vengo trasferito qui ci scappa il morto". Parole che non sono rimaste tali (almeno per quanto riguarda l'idea di devastare il centro). Di lì a poco, infatti, la rivolta che ha distrutto l'edificio.
Tensione al centro migranti di Segariu, conversazioni choc: "Ci scappa il morto"
- Redazione
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