CARBONIA. Andrea Mura lo aveva detto: "Sarò testimonial". E i vertici del Movimento 5 Stelle sapevano. Perché c'era anche Luigi Di Maio il 4 febbraio scorso, al Palasport di Carbonia, alla presentazione dei candidati sardi per la Politiche del mese successivo. Con Mario Puddu e altri uscenti. Mura entra fra gli applausi: "Vi chiederete cosa ci fa un velista qui", spiega emozionato dal palco. E aggiunge che lui si sarebbe potuto occupare di porti "come quello di Buggerru, è sempre insabbiato, e io con la barca non ci posso andare anche se mi piace".
Il discorso di Mura dal palco di Carbonia con Di Maio accanto
Allora era solo un candidato, non il deputato finito al centro dello scandalo perché, per giustificare le sue assenze dalla Camera (non era in Aula nel 96% delle votazioni), ha detto che lui fa il parlamentare dalla sua barca. Aggiungendo: "Io sono un testimonial, i vertici del Movimento lo sapevano". Solo che dopo le sue dichiarazioni dei giorni scorsi tutti, da Di Maio in giù, hanno chiesto le sue dimissioni. Ma in effetti lo aveva detto anche lì, a Carbonia, alla fine del suo intervento: "Mi occuperò delle microplastiche, tra 50 anni in mare ci saranno più microplastiche che pesci. Ormai è ufficiale, One Ocean e la principessa Zahara (Aga Khan, figlia del fondatore della Costa Smeralda, ndr) mi hanno chiesto di fare da testimonial con Vento di Sardegna per combatterle". Insomma: che lui sarebbe andato in barca, anche durante il mandato, lo sapevano tutti. Anche i vertici del Movimento. Ma la candidatura era cosa fatta.
Intanto la collega deputata cagliaritana Emanuela Corda difende il Movimento su Facebook: in una lunga diretta dice che "non bisogna parlare più di Mura, ha sbagliato e ne pagherà le conseguenze. Parliamo delle cose belle e positive del Movimento. Mi stupisce che i giornali dedichino pagine intere a questa cosa negativa, per screditarci, quando noi siamo impegnati su tanti fronti".