ABBASANTA. Quello più alto contro quello più basso. Una situazione che in una normale scontro di strada avrebbe visto partire almeno un cazzotto. Ma a sfidarsi a singolar tenzone non erano due ragazzini, ma due ex segretari regionali del Pd sardo. Silvio Lai, quello più basso, e Renato Soru, più alto. E il motivo della lite non era uno sguardo sbagliato ma l'elezione di colui che avrebbe dovuto ricoprire il ruolo che loro hanno avuto in passato, ossia quello di guida del partito democratico in Sardegna. Così la sfida non è finita a cazzotti. Anche grazie all'intervento di Franco Marras (vicino a Silvio Lai) che li ha divisi. Ecco il video. E qui la cronaca di quanto successo e i motivi della rissa sfiorata.
Ecco la versione di Lai.
“Soru dopo aver tenuto in ostaggio l’ennesima assemblea del Pd sardo, e dopo una sceneggiata vergognosa, fa il pianto del coccodrillo dicendo che pensa di lasciare la politica, come al solito pensando di fare esattamente il contrario.
Se il Pd in Sardegna è così disastrato, come afferma Soru lui, è parte importante di questo disastro, dalla sconfitta del 2008 alla paralisi della Giunta Pigliaru su molte tematiche.” Così Silvio Lai in una dichiarazione al termine dell’assemblea del PD.
“Se oggi il Pd in Sardegna non ha potuto eleggere un segretario dopo 4 mesi dalla sconfitta alle politiche la responsabilità è solo di Renato Soru.
Soru ha tenuto un atteggiamento intimidatorio, nei confronti dei componenti l’assemblea, anche con telefonate personali, per impedire la partecipazione, con in serie di atti provocatori e violenti.
Con lui è responsabile la presidente dell’assemblea che ha disatteso le regole ed è fuggita come una ladra imponendo la verifica del numero legale che non era necessario, come dimostra l’assemblea nazionale e il precedente della Barracciu.
Oggi almeno 90 componenti l’assemblea avrebbero votato un segretario se si fosse regolarmente aperto un seggio, mentre con forzature burocratiche Soru e la sua presidente lo hanno impedito.
Perché non accettare il confronto democratico e consentire il voto? Perché non lasciare che ci fosse la possibilità di presentare la propria candidatura?
Soru pensa che il Pd sardo sia il suo giocattolo come prima Tiscali e poi la Regione, e si comporta come quei bambini che se non lo possono avere preferiscono romperlo.
Purtroppo il Pd e una comunità di persone a cui lui con altri sta rubando il futuro, ma in molti siamo disposti a difenderlo, anche cambiandolo perché non sia disperso da lui.”