CAGLIARI. Hanno partecipato lo scorso 28 marzo alla riunione della commissione sanità del consiglio regionale sperando di ricevere risposte sulla situazione che sono costrette a vivere (meglio: subire): tempi d’attesa lunghissimi, sale operatorie insufficienti. Non solo: le pazienti dell'ospedale Oncologico, riunite in associazione, sono costrette ad affrontare più interventi perché gli esami istologici non arrivano in concomitanza con le operazioni.
Invece niente, quell'incontro in consiglio regionale non è servito: “Si è continuato a parlare del nulla, il direttore generale Graziella Pintus ha ricordato che la nuova rete ospedaliera assegna all’ex ospedale Businco il ruolo di hub regionale”, ha spiegato Albachiara Bergamini, referente per la Sardegna della Fondazione Taccia, “noi vogliamo sapere cosa si intende per hub". Nessuna risposta neanche per quanto riguarda le liste d’attesa. La stessa responsabile dell’azienda “Brotzu” ha ammesso che si attendono 40/50 giorni per avere una diagnosi, mentre per un intervento chirurgico non è stata fornita alcuna informazione legata ai tempi d’attesa. “Sono loro che devono dare risposte alle pazienti, è inaccettabile, vogliamo un’audizione con l’assessore Arru e siamo pronte a scendere in piazza”.