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CAGLIARI. “Finalmente il paziente talassemico potrà guarire e non sarà più dipendente dalle trasfusioni o da altre terapie farmacologiche”. Lo afferma il commissario straordinario dell’Arnas Brotzu Maurizio Marcias in occasione di un importante rivoluzione in campo medico annunciata questa mattina: l’ospedale Brotzu di Cagliari diventa l’unico centro accreditato in Sardegna (e uno dei primi in Italia) della terapia genica per la beta-talassemia. Una terapia, recentemente riconosciuta, che utilizza le cellule staminali del paziente, in seguiti modificate, per permettere all’organismo di produrre un’emoglobina funzionante. Il 13 gennaio del 2026 verrà trattato il primo paziente sardo. “Tutta l’azienda Brotzu metterà a disposizione tutta la sua filiera organizzativa con tutte le sue strutture per poter trattare il maggior numero possibile di pazienti e dare loro finalmente l’aspettativa di vita che attendevano da anni”, spiega Marcias.
La terapia sarà quindi in grado di rivoluzionare completamente la vita dei pazienti talassemici, non rendendoli più dipendenti dalle trasfusioni. Per ogni paziente verranno eseguiti esami diagnostici prima di sottoporli a terapia. Attualmente si stimano oltre 120 talassemici in grado di potersi sottoporre alla nuova terapia genica. “Cambia la vita in modo radicale di questi pazienti, perché la talassemia non è tanto un problema di sopravvivenza, ma un problema di qualità della vita perché rende il paziente talassemico schiavo di dover trasfondere periodicamente, anche molto frequentemente. Senza queste trasfusioni il paziente non potrebbe sopravvivere”, ha detto il direttore sanitario dell’Arnas Brotzu Giorgio La Nasa.
Per la presidente della Regione e assessora alla Sanità a interim Alessandra Todde si tratta di un importante passo in avanti che testimonia l’eccellenza dei professionisti sardi. “Credo che bisogna riconoscere che le competenze che ci sono sulla talassemia sono competenze che vengono da lontano, dal lavoro e dal sacrificio del dottor Cao e dalle eccellenze che sono state costruite del microcitemico e che non si devono disperdere. Credo che sia importante oggi parlare proprio di questo, non solo della terapia o di quello che si potrà fare, ma del mantenimento delle competenze e anche del riconoscere che le eccellenze è anche di quest’isola”, spiega Todde.














