CAGLIARI. La Corte d’Appello di Cagliari ha messo la parola fine - fatto salvo un ricorso in Cassazione - dopo anni di sofferenze per i familiari, alla causa relativa alla morte del quarantaquattrenne Massimo Cenedese, avvenuta nel 2015, dopo un’operazione di asportazione di polipi dell’addome nella casa di cura Madonna del Rimedio di Oristano. Rigettati i ricorsi presentati dal primario Antonino Gadeddu e dalla Reale Mutua assicurazioni e confermato il risarcimento a sei zeri per i familiari, che era stato stabilito dal tribunale civile di Cagliari. L’uomo era deceduto nei giorni successivi all’intervento durante il quale - si scoprì successivamente - il bisturi gli perforò l’intestino mandandolo in setticemia.
Il primario, per quanto riguarda il procedimento penale, decise di patteggiare. Per i risarcimenti richiesti invece dalla moglie e dai figli di Cenedese, assistiti dagli avvocati Gabriele Melis ed Edoardo Vassallo, e dagli altri familiari, assistiti dagli avvocati Valerio Martis ed Ezio Ullasci, sia Reale Mutua assicurazioni sia il primario avevano presentato ricorso.
I giudici della Corte d’Appello, con una sentenza di pochi giorni fa, lo hanno però rigettato, confermando la liquidazione dovuta alla famiglia della vittima. Si conclude così un capitolo doloroso per moglie e figli del quarantaquattrenne, con la conferma di quanto era stato evidenziato, nel corso del procedimento, dai legali.














