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CAGLIARI. “Spendere moltissimi soldi per grandi artisti non è una nostra scelta. Il comune di Cagliari ha finanziato il Capodanno con 250mila euro e i restanti 250mila arrivano dal cofinanziamento della Regione”. Sono le parole dell’assessora comunale alla Cultura e Spettacolo Maria Francesca Chiappe, all’indomani della conferma ufficiale degli artisti che animeranno il Capodanno 2026 a Cagliari in tre piazze. Sul palco principale, che sarà quello di piazza Yenne, si alterneranno tre cantanti: si partirà con Mimì Caruso, vincitrice di X Factor 2024 e si proseguirà con Giusy Ferreri, per concludere, dalla mezzanotte, con Myss Keta. “Questa è l’offerta, tra l’altro anche l’unica rimasta perché gli altri concorrenti, per motivi legati alla gara pubblica sono stati esclusi, però l’offerta che è rimasta mi sembra abbastanza interessante. Abbiamo il Capodanno diffuso, piazza Yenne con Mimì Caruso, Giusy Ferreri e Myss Keta, subito dopo ci sarà un dj, prima la cantante cagliaritana Luvi. La serata sarà presentata dalle Lucido Sottile”, spiega Chiappe.
La festa dell’ultimo dell’anno si svolgerà anche in piazza San Giacomo e al Bastione di Santa Croce, dove l’amministrazione comunale ha deciso di dare spazio anche ad artisti sardi come Sgribaz, del collettivo “Nuova Sardegna”, i dj Jfk e Raffaele Sanna, il percussionista Pablo Puddu e il musicista Riccardo Mannai. “L’amministrazione è contenta che siano stati coinvolti nel Capodanno anche artisti sardi, sia per il 30 dicembre che l’1 gennaio, perché il Capodanno dura tre giorni”, fa sapere Chiappe.
Mentre nelle altre grandi città dell’isola ci sono altre offerte, come Marco Mengoni e Lazza a Olbia, Max Pezzali a Sassari ed Emis Killa a Nuoro, Cagliari riconferma il modello del Capodanno diffuso, proposto lo scorso anno. “L’idea del Capodanno diffuso non rincorre il grande artista, l’idea del Capodanno diffuso è per la città, anche per chi viene a Cagliari sa che ci sono più piazze animate. Ovviamente c’è il collegamento tra le varie piazze, vale anche per le attività produttive che possono restare aperte. Una città in movimento”, conclude l’assessora alla Cultura e Spettacolo.











