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CAGLIARI. Mentre il ministro Piantedosi si trova in riunione in prefettura a Cagliari, si alza la voce di lavoratori, sindacati e politici sulla questione Eurallumina. Casus belli alcuni lavoratori che sono saliti su un silos nel perimentro aziendale, ormai "esasperati" dalla situazione.
Ad aprire le danze la Cgil che nel suo ultimo comunicato scrive: "La Cgil della Sardegna, riunita a Oristano con i segretari generali delle Camere del Lavoro e delle Categorie regionali, esprime preoccupazione e massima solidarietà ai lavoratori di Eurallumina e invita il Governo nazionale a convocare nel più breve tempo possibile l'incontro richiesto dai lavoratori e dalle organizzazioni sindacali, con l'obiettivo di sbloccare una situazione che ormai è divenuta insostenibile. La vertenza infatti, ha oggi assunto una dimensione ancor più tesa alla luce della decisione di alcuni lavoratori, esasperati dalla mancanza di risposte, di salire su un silos nel perimetro aziendale".
E poi lìinvito al ministro Piantedosi, "che oggi è a Cagliari per incontri istituzionali, va un appello affinché intervenga per promuovere l’immediata convocazione del tavolo a Roma, con la speranza che la vertenza sia presto ricondotta nell'alveo della normalità e lavoratori e sindacati abbiano le dovute rassicurazioni sul rilancio delle attività produttive".
Sabrina Licheri, senatrice del Movimento 5 stelle, commenta: "“Non c’è pace per i lavoratori di Eurallumina di Portovesme nel Sulcis che questa mattina hanno dato vita a una clamorosa protesta, con un gruppo di operai salitI sul silo 3 a 40 metri d’altezza”. La capogruppo in commissione Industria e attività produttive aggiunge: “Dopo l’approvazione del Dpcm Energia Sardegna dello scorso settembre gli operai sono ancora in attesa dei 300 milioni di euro per la continuità produttiva a causa della mancata revoca delle sanzioni a carico della Rusal la società russa proprietaria del sito”.
“Il governo - prosegue - deve intervenire quanto prima per consentire il pagamento dei salari, delle fatture delle imprese terze nonché delle utenze per assicurare le bonifiche ambientali previste. Non è pensabile che i lavoratori mettano a rischio la loro vita per veder riconosciuto il loro diritto al lavoro. La Regione Sardegna e tutto il Movimento 5 stelle sono accanto agli operai in questa situazione che si trascina da troppo tempo. Dobbiamo evitare che tutto questo si trasformi nel rischio di una liquidazione o, peggio, il fallimento”, conclude.














