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CAGLIARI. Nuova protesta degli Oss precari a Cagliari. "Dopo quasi due anni i lavoratori precari della sanità regionale, impiegati come operatori socio sanitari durante la pandemia attendono ancora l’agognata stabilizzazione", scrive su una nota il sindacato Usb Sanità.
"Sono 81, dell’Asl 8, del Brotzu dell’Aou di Cagliari Monserrato e delle Asl di Oristano e Medio Campidano. Tutti hanno i requisiti necessari per essere stabilizzati fino al 31/12/2025. Tra l’altro nell’Aou di Cagliari Monserrato e nel Brotzu risultano ancora graduatorie di selezione valide, fino a quella data", si legge.
"Dal 2026 a seguito del termine dei provvedimenti emergenziali adottati per far fronte alle gravi condizioni assistenziali di quel periodo, alcuni di loro non avranno i 36 mesi di anzianità, necessari per partecipare ad eventuali ulteriori bandi di selezione. Nonostante i numerosi appelli, incontri e disamine documentali le aziende sanitarie non hanno ancora completato l’auspicabile stabilizzazione di questi lavoratori, ne hanno espresso la volontà di farlo concretamente", prosegue la nota.
"La comprovata esperienza maturata, nonché la professionalità acquisita da questi lavoratori nel periodo emergenziale, oltre a essere un valore aggiunto, rappresenta una condizione necessaria per garantire la continuità dei piani assistenziali, adeguati e dignitosi.
È innegabile che in tutte le strutture sanitarie vi siano oggettivamente gravi carenze d’organico, nonostante i piani del fabbisogno non evidenzino scoperture. Usb anche attraverso gli organi di stampa ha sempre denunciato la grave carenza delle figure sanitarie e socio sanitarie, che rendono precarie e talvolta drammatiche le condizioni di lavoro, generando grave pregiudizio al servizio sanitario offerto.
Quindi ancora una volta la questione degli organici nella sanità rappresenta una delle tante criticità per garantire un’adeguata assistenza terapeutica-assistenziale al paziente.
I quadri istituzionali della Regione sarda anziché superare l’annoso problema del lavoro precario nella sanità, di fatto l’hanno aggravato con l’avvio dei cantieri occupazionali. Questi programmi hanno consentito di utilizzare ancora una volta lavoratori con condizioni maggiormente flessibili e a termine, con causali di utilizzo che talvolta vengono disattese dalle direzioni sanitarie, proprio per coprire le gravi falle nell’ordinaria programmazione dei servizi. L’onorevole Manca genitrice della misura, a riguardo nelle tantissime sedute di confronto, ha sempre smentito. Invero i fatti e i documenti dicono altro. Negli atti di gestione e nelle disposizioni di servizio al personale si rilevava l’incardinamento di questi lavoratori destinati frequentemente alla sostituzione di personale assente, talvolta anche nel turno notturno, e quindi in modo difforme rispetto alla loro causale di utilizzo richiesta, assolvendo cosi in parte alle esigenze di copertura per le gravi carenze nell’organico.
Per giunta a nulla sono servite la risoluzione congiunta n. 3 del 02/04/2025 delle due commissioni del Consiglio regionale, II e VI Sanità e Lavoro, e la conseguente delibera di giunta 22/23 del 23/04/2025, contenente appunto le linee di indirizzo per la stabilizzazione del personale precario della sanità assunto durante l’emergenza Covid-19, che ambivano appunto a dare le risposte a questi lavoratori e con cui si paventava il superamento del precariato. Solo l’Asl 8 ne ha recepito i contenuti, stabilizzando 26 lavoratori grazie alla rimodulazione del fabbisogno del personale. Altri 18 sempre nella stessa Asl attendono spasmodicamente una nuova graduatoria.
Perché solo Asl 8? Eppure anche al Policlinico di Monserrato si attende ancora lo scorrimento della graduatoria valida appunto fino al 31/12/2025.
Non sono chiare le motivazioni per cui non è stata effettuata la stessa operazione nelle aziende dove sono presenti graduatorie valide, tra l’altro anche dove sono state avanzate richieste di ampliamento dell’organico proprio per soddisfare le esigenze dei servizi, come appunto il Policlinico di Monserrato.
Si è vista la stessa onorevole A. Todde, presidente di Giunta partecipare direttamente agli incontri e impegnarsi pubblicamente per individuare un percorso per la stabilizzazione di tutti i lavoratori precari utilizzati durante il periodo emergenziale, anche di quelli che al momento non sono inseriti in alcuna graduatoria di priorità. Riconoscendo così, almeno a parole, un diritto leso maturato durante un periodo critico della storia del nostro paese. Maturato a rischio della propria vita.
Usb pubblico impiego ha sempre sostenuto la vertenza in atto e continuerà a farlo anche se talvolta non è apparsa pubblicamente. Altresì considera che il tempo delle parole al vento dopo numerosi incontri sia ormai esaurito. Anche questa Amministrazione regionale insieme alle direzioni Sanitarie non ha saputo (forse voluto) sviluppare idee e azioni politiche e amministrative concrete, necessarie per la definizione della vertenza.
Insieme ai lavoratori continueremo a lottare, porteremo ovunque la loro storia, che vuole anche essere una storia di mala sanità. Grazie appunto alla loro conoscenza ed esperienza andremmo a spiegare alle persone, ai pazienti e ai loro familiari che talvolta la scarsa assistenza al paziente, è anche il frutto di scelte e calcoli politici che non consentono l’inserimento di lavoratori adeguatamente formati e preparati nel sistema assistenziale.
Faremo nomi e cognomi di chi a vario titolo non ha saputo affrontare il problema nelle forme dovute. Lo faremo senza timore di essere smentiti con i lavoratori al nostro fianco che grideranno la loro parola d’ordine - 'stabilizzazione' -", conclude il comunicato.











