CAGLIARI. "Evidentemente il sindaco ha cambiato idea". A Chicco Porcu, amministratore unico di Arst, non sono proprio andate giù le parole decisamente poco lusinghiere utilizzate da Massimo Zedda per bocciare il progetto della metropolitana di superficie che nei prossimi anni collegherà il capoluogo a Quartu: "Il più grande progetto di speculazione edilizia in corso a Cagliari", lo aveva definito il primo cittadino intervenendo ieri mattina sul palco del Teatro Massimo nell'ambito della kermesse di Campo Progressista.
"Il progetto della metropolitana è il frutto di un percorso nato dieci anni fa e approvato anche dal Comune di Cagliari - spiega Porcu - se il sindaco ha cambiato idea non ha che dirlo e avanzare proposte alternative". E sulla proposta di affidare la gestione del servizio al Ctm "perché in tutto il mondo della gestione della metro si occupa la società che cura i trasporti con la città metropolitana" Porcu replica: "In tutto il mondo le aziende che si occupano del trasporto sono diverse ma è la governance a essere unica: forse il sindaco non sa che il biglietto unico esiste già".
Sulla questione interviene a gamba tesa anche il consigliere regionale dei Riformatori Michele Cossa: "Quanto dichiarato dal sindaco di Cagliari sugli interessi opachi che si celerebbero dietro la scelta del tracciato della metropolitana leggera di Quartu, non può passare sotto silenzio. La Giunta regionale deve dare chiarimenti immediati, spiegando nel dettaglio le valutazioni anche di carattere tecnico trasportistico che ne sono alla base".
"Zedda è anche sindaco metropolitano - prosegue il consigliere regionale - e tra le sue competenze c’è anche la mobilità. Si presume perciò che sia ben informato, e si pone le stesse domande che da tempo pongo anche io, senza avere mai avuto risposte chiare: perché sono stati scelti i tracciati sinora approvati? Sulla base di quali elementi oggettivi, a partire dalla effettiva domanda di trasporto, si è data priorità alla realizzazione di determinati progetti rispetto ad altri? Chi coordina le decisioni dei comuni coinvolti? A sentire Massimo Zedda ci sarebbe una sorta di regia occulta, che avrebbe quasi imposto quei tracciati alle amministrazioni comunali, che di sarebbero così trovate davanti a un prendere o lasciare. Una regia che non si è posta il problema di produrre enormi (addirittura dieci milioni di euro l’anno) perdite di esercizio ma solo quella di precostituire le condizioni per una immensa speculazione edilizia. Arst e assessorato regionale dei Trasporti - si chiede Cossa - non hanno niente da dire su questo?".