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VILLASIMIUS. Vertici, sopralluoghi sul posto e ora anche una seduta straordinaria urgente del Consiglio comunale. Il disastro di Punta Molentis ha sconvolto tutta l'Isola, non solo chi quelle ore di inferno le ha vissute. Le indagini procedono a passo spedito, dopo la scoperta di un innesco vicino alla provinciale che porta alla spiaggia. La caccia all'uomo è partita. Ma l'obiettivo, che oggi mette tutti d'accordo, è uno solo: far sì che questo non accada mai più. Che qualcuno possa aver paura di andare in auto su una spiaggia paradisiaca perché potrebbe ritrovarsi senza più un mezzo di trasporto. Che si tema per la propria incolumità in un giorno d'estate che dovrebbe essere di riposo e serenità, al mare. Che si permetta ancora ai piromani di distruggere ettari e ettari di territorio.
Domani pomeriggio, giovedì 31 luglio, dalle 16.30 ne parlerà anche il Consiglio comunale a Villasimius, convocato in seduta straordinaria dal sindaco Gianluca Dessì. Trentotto auto bruciate, ancora da rimuovere, un chiosco raso al suolo. La distesa di cenere intorno. All'ordine del giorno, si legge nella convocazione, "lo stato di calamità naturale-Punta Molentis".
Intanto la presidente Alessandra Todde usa i social per mettere i puntini sulle i e rispondere a chi ha accusato la Regione di non aver organizzato un piano di prevenzione antincendi adeguato. "Sappiamo bene che la sfida contro gli incendi non si vince in una stagione", scrive Todde, "E sappiamo che c’è ancora tanto da rafforzare. Ma sarebbe ingiusto e scorretto dire che la Regione Sardegna non ha fatto nulla". E sforna una serie di dati e numeri degli investimenti fatti. "I criminali agiscono ma il Corpo Forestale insieme alle altre forze di polizia ha contribuito all’arresto dei presunti autori dell’incendio di Sarroch e di San Giovanni Suergiu. Il mio sostegno e gratitudine va al Corpo Forestale, a Forestas, Vigili del Fuoco, Protezione Civile, Aeronautica militare, barracelli e tutte le forze del volontariato".