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QUARTUCCIU. "Mi sono recata al minorile di Quartucciu pensando di trovare i ragazzi nel nuovo blocco, la cui ristrutturazione è stata finanziata con tre milioni e mezzo di euro. Invece i lavori risultano ad oggi fermi e loro alloggiano ancora in un ammasso di ferro vecchio arrugginito". È la denuncia di Irene Testa, garante dei detenuti in Sardegna, dopo aver fatto visita ai 9 minorenni attualmente detenuti nel carcere di Quartucciu: una struttura di 8 mila metri quadri di fabbricati, di cui 1080 destinati alla detenzione.
"Il resto dei metriquadri in origine destinati alle attività trattamentali risultano per la gran parte inagibili", racconta la garante, che confessa di essere stata contraria sin dal primo momento alla ristrutturazione dell'istituto perché solo una parte del nuovo blocco sarebbe stata rinnovata, in mezzo però a strutture fatiscenti.
Testa precisa che "vanno ringraziati e stimati la direttrice, il comandante e il personale tutto che con cura e devozione rendono umana la detenzione", ricordando però le condizioni dei detenuti, costretti a vivere "in una struttura che non rispetta nessun parametro a norma", è la sua denuncia.
"Una amministrazione pubblica che non persegue gli standard di agibilità a cui per legge è tenuta è difatto illegale e non può avere la presunzione di educare i minori alla legalità", contesta la garante, che ora annuncia una lettera d'urgenza al provveditorato alle infrastrutture "per capire per quale ragione i lavori finanziati con soldi pubblici e che prevedevano una consegna il 20 luglio risultano ad oggi fermi".