CAGLIARI. Reintegrare dal punto di vista sociale e lavorativo i detenuti del carcere di Uta: è l’obiettivo del progetto “Seconda Chance”, realizzato dall’omonima associazione in collaborazione con Confcommercio. L’iniziativa, avviata già dal 2023, punta a creare nuove opportunità lavorative e formative. Attualmente sono 10 i detenuti del Sud Sardegna che partecipano attivamente al progetto, e 5 del carcere di Uta, la casa di reclusione più affollata che conta più di 700 carcerati. "Seconda Chance offre una seconda opportunità che hanno sbagliato di costruirsi un futuro dignitoso", fa sapere la referente dell'associazione Seconda Chance Donatella Gallistru.
"I detenuti sono entusiasti, come lo sono anche i datori di lavoro" - afferma il direttore del carcere di Uta - "Questo progetto ha l'obiettivo di dare la possibilità ai detenuti di riscattarsi di reinserirsi nella società in maniera efficace, rimuovendo anche quegli ostacoli che li hanno portati a delinquere".
Dal lavapiatti e l’aiuto cuoco fino al manovale, ma anche elettricisti e meccanici, queste le figure maggiormente richieste all’interno del progetto a cui possono partecipare soltanto i detenuti meritevoli e prossimi a terminare la loro pena, solitamente in un’età compresa tra i 20 e i 45 anni.
Per il presidente di Fipe Confcommercio Sud Sardegna Emanuele Frongia si tratta di un’iniziativa che porta beneficio anche a imprenditori e aziende sarde che sono sempre alla ricerca di dipendenti. "Sappiamo tutti che oggi è anche difficile trovare del personale, alcuni detenuti hanno già una professionalità già consolidata e sicuramente hanno la serenità e la sicurezza di essere seguiti dall'associazione, ma anche dalle istituzioni carcerarie", ha detto Frongia.