CAGLIARI. Sono circa 5mila i lavoratori sardi del settore della telecomunicazione in attesa del rinnovo del contratto collettivo nazionale. La notizia è emersa questa mattina durante lo sciopero di respiro nazionale andato in scena anche a Cagliari in piazza Vittime Moby Prince a cui hanno aderito le sigle sindacali di Cisl, Cgil e Uil. Oltre al mancato rinnovo del contratto, ad alimentare i malumori dei lavoratori e delle lavoratrici ci sarebbero anche i contratti “pirata”, stipulati da aziende che non rappresenterebbero il settore. "Il contratto delle telecomunicazioni è vacante da 27 mesi" - spiega il segretario regionale di Slc Cgil Alessandro Randaccio - "Oggi c'è stiamo per scioperare anche contro le aziende che hanno aderito a un contratto pirata di Assocontact delle aziende dei call center".
I manifestanti denunciano anche orari di lavoro scomodi e retribuzioni troppo basse. "Si parla della necessità di diminuire i turni di lavoro e i range orari. abbiamo anche un. altro grosso problema, quello del precariato salariale, persone costrette a lavorare con un part-time da 20 ore. Ci danno circa 800 euro al mese, una persona non può costruirsi un futuro così", ha detto la segretaria regionale di Uilcom Uil Marianna Stara.
Più diritto al lavoro e retribuzioni più dignitose: queste le richieste dei lavoratori del settore della telecomunicazione. "La richiesta è duplice, da un lato chiediamo alla Cisal di tornare indietro e riabbracciare il contratto di riferimento del settore e dall'altro un aumento contrattuale di 250 euro lordi al quinto livello e una serie di interventi volti alla conciliazione vita-lavoro", conclude Stara.