CAGLIARI. Si stringe il cerchio intorno al maniaco di Mulinu Becciu: il Comune stamattina è intervenuto su uno spicchio di terra eliminando lepiante e le frasche che avevano permesso in precedenza al maniaco di farla franca dandosela a gambe. Si tratta solo di uno dei tanti luoghi dal quale, in precedenza secondo le segnalazioni, l'uomo era riuscito a fuggire facendo perdere le sue tracce. Soddisfazione da parte delle residenti, ma anche alcune nuove preoccupazioni.
La segnalazione all'assessorato al Verde Pubblico e all'Ambiente era arrivata circa 48 ore fa secondo la ricostruzione. Dopo un sopralluogo ieri, ecco che la zona è stata pulita, quella che permette da via Giotto di dileguarsi e arrivare magari in viale Monastir (e non solo). "Appena abbiamo avuto la notizia abbiamo appurato che una zona è di proprietà comunale, ma abbiamo avviato il procedimento per far provvedere anche ai proprietari privati di pulire", ha spiegato l'assessora Luisa Giua Marassi. Inoltre specifica che "da parte dell'amministrazione c'è massima sensibilità" per la situazione vissuta dalle residenti. Ciò non toglie che si sta parlando di un uomo che sfrutta decine di questi nascondigli: si è nascosto tra le auto, aspetta dietro gli angoli e studia le vittime. Ma l'azione del Comune, stavolta, ha un significato anche simbolico e dimostra di aver ascoltato le segnalazioni.
"Uno degli elementi che può senza dubbio contribuire a ridurre gli episodi di violenza nelle periferie è la cura degli spazi verdi", ha spiegato Chiara Durzu, responsabile del Comitato donne quartiere di Mulinu Becciu. Anche qualche mese fa era caduta vittima di un'imboscata del maniaco (lo racconta in un'intervista a YourVoice che potete trovare QUI). "In questo senso, esprimo soddisfazione per la tempestiva risposta da parte dell’assessora al Verde pubblico alla nostra richiesta di pulire e riqualificare quei luoghi che, purtroppo, sono stati teatro di molestie da parte di un soggetto specifico. Il supporto delle istituzioni è imprescindibile. Per troppo tempo ci siamo sentite abbandonate, ma ora è essenziale che tutti, inclusi il sindaco e il prefetto, lavorino insieme per prevenire nuovi episodi di questa natura. Non possiamo più permetterci alcun ritardo: il nostro obiettivo è richiedere un confronto diretto con il sindaco e il prefetto per trovare soluzioni concrete e immediate. Non possiamo accettare che un’altra donna diventi vittima di queste molestie. Non c’è più tempo da perdere".
Intanto però al comitato, anche grazie al supporto dell'avvocato Gianfranco Piscitelli che le sta rappresentando, arrivano delle nuove segnalazioni, non solo di nuovi casi che non erano stati denunciati o di cui non si sapeva nulla, ma anche di nuovi pericoli: una parte della recinzione del parchetto di via Giotto è stata divelta. Non abbastanza da farci tropp caso, ma abbastanza da farci passare una persona e permettergli, se necessario, di accedere alla zona di campagna di San Michele. Potrebbe trattarsi di un caso, certo, ma rappresenta una nuova eventuale via di fuga (o di accesso) a un quartiere che è stanco di avere paura.