CAGLIARI. "Questo non è il solito processo in un paesino locale ma ha tutte le carte per avere una sentenza storica che cambierà le cose in Italia". Inizia così il discorso di Giovanni Pintor in diretta a Di Martedì su La7, in vista del 4 marzo, giorno in cui ci sarà la prima udienza del processo civile che vedrà suo cugino Alessandro Pintor contro Anas spa, il gestore della strada in cui nel 2017 hanno perso la vita i suoi fratelli Francesco e Matteo.
Pintor, dopo la tragedia, ha fondato “Adesso basta”, un'associazione che si occupa di responsabilizzare i gestori delle infrastrutture stradali e sensibilizzare sulla sicurezza infrastrutturale tramite concerti, arte contemporanea e il basket.
"Abbiamo tutti gli elementi, trovati con il mio legale, per inchiodare Anas alle proprie responsabilità", dice Pintor, "Già da 20 anni quel guardrail che ha ucciso i miei fratelli doveva essere sostituito per legge: c'è un decreto del 2004 che diceva ad Anas di omologare tutti i guardrail d'Italia. Questa è una grande storia di inganno sulla pelle degli italiani. Adesso basta"".