CAGLIARI. Cambiare la manovra di bilancio. Lo chiedono a gran voce, armati di fischietti e bandiere, gli oltre 3mila manifestanti di Cgil e Uil, provenienti da tutta la Sardegna, che questa mattina si sono riuniti in un corteo con partenza da piazza Garibaldi e arrivo in piazza del Carmine, aderendo allo sciopero nazionale che coinvolge oltre 40 piazza italiane. “La Sardegna vive ancora uno stato di grande disagio, le pensioni che non sono adeguate al caro vita”, spiega Francesca Ticca, segretaria generale Uil Sardegna.
“Il ministro Salvini dovrebbe rivedere la costituzione, quella su cui ha giurato, per scoprire che lo sciopero è un diritto costituzionalmente riconosciuto” - continua il segretario generale di Cgil Sardegna Fausto Durante - “ non permettere a nessuno, tantomeno a Salvini, di mettere in discussione questo diritto”.
“Continuano a dirci che gli stipendi aumenteranno ma non è così, i lavoratori continueranno a ricevere gli stessi stipendi. Noi continueremo a batterci per l’aumento delle retribuzioni di lavoratori e pensionati”, attacca il segretario nazionale Uil Carmelo Barbagallo.