CAGLIARI. Il Programma nazionale esiti (Pne), promosso da Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali), ha messo sotto esame la qualità dei servizi offerti dall'ospedale Santissima Trinità di Cagliari, promuovendola con ottimi voti. Nello specifico le aree cliniche interessate sono: gravidanza e parto, osteoarticolare, cardiocircolatoria, nefrologica, respiratoria, chirurgia generale, oncologica. Con analisi dettagliate su sette delle otto aree previste, i risultati posizionano il presidio di Is Mirrionis tra le strutture che meglio rispettano i parametri nazionali, nonostante alcune aree critiche ancora da migliorare.
L’area maternità si distingue come fiore all'occhiello. “L’area maternità della nostra Azienda rappresenta un’eccellenza nel panorama nazionale,” afferma il direttore generale della Asl di Cagliari, Marcello Tidore. In particolare, l’indicatore relativo alla proporzione di episiotomie nei parti vaginali si attesta all’1,44%, decisamente inferiore rispetto alla media nazionale del 10,54%. Anche l’area osteoarticolare mostra performance elevate, con interventi tempestivi sulle fratture del collo del femore e livelli di qualità superiori agli standard per gli interventi di protesi d'anca.
Buoni risultati anche nell’area cardiocircolatoria e nefrologica, dove il presidio raggiunge un’aderenza agli standard rispettivamente medio-alta, a conferma di un miglioramento rispetto al passato. Tuttavia, l’area respiratoria presenta criticità, ammette Tidore, precisando che saranno adottati interventi per migliorare i percorsi assistenziali.
Tidore segnala anche l’aumento dei volumi di attività nelle chirurgie generale e oncologica, anche se restano margini di miglioramento per la riduzione della mortalità post-operatoria: “Stiamo lavorando alacremente per alzare ulteriormente la qualità dell’assistenza, mentre l’ospedale ritorna ai livelli di produzione pre-Covid,” spiega.
Anche i presidi periferici della ASL di Cagliari registrano una ripresa significativa delle attività, con un incremento del 26% a Isili e del 43% a Muravera, segnando così un abbattimento delle attese per i pazienti e garantendo un sostegno alle aree della Sardegna con maggiori difficoltà sanitarie.
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