CAGLIARI. "La direzione generale dell'Arnas G. Brotzu si fermi immediatamente: chiudere le sale operatorie del Businco oltre a dimostrare un fallimento gestionale equivale a fare morire il Polo oncologico di riferimento regionale".
A lanciare l'allarme è Gianfranco Angioni del sindacato Usb Sanità che scrive su una nota: "Non c'è pace per il centro di eccellenza per le malattie oncologiche accorpato all'Arnas G. Brotzu a giugno del 2015. Da anni la nostra organizzazione sindacale ha sempre posto in primo piano la priorità delle cure dei pazienti oncologici e si è sempre battuta a difesa dei professionisti e dei diritti sacrosanti dei malati che lottano quotidianamente contro i tumori. La ristrutturazione delle sale operatorie fatiscenti e obsolete è stato motivo di numerose iniziative da parte dell'Usb Sanità", si legge.
"Quello che è aberrante è che, il progetto dello smantellamento, la direzione non l'abbia voluto condividere con nessuno, né con i sanitari né tantomeno con tutte le parti interessate. Ma la cosa ancora più insensata è che non si sia provveduto a identificare - pur essendoci gli spazi all'interno del Businco - delle sale operatorie alternative, con il non tanto velato intento di esternalizzare i servizi e smantellare di conseguenza il Polo Oncologico. Non ci sono dubbi - puntualizza il sindacalista -. Chiudere le sale operatorie oltre a svalutare i numerosi professionisti che vi operano, equivale a fare morire l'ospedale oncologico; è una chiara dichiarazione di resa della sanità e delle cure oncologiche della sardegna".
Angioni lancia un appello: "La direzione generale dell'Arnas G. Brotzu deve tornare sui propri passi e dimostrare come ha fatto in altre occasioni sensibilità e ascolto. Oramai il fronte dello stop ai lavori delle sale operatorie che si è allargato; comprendendo parti sociali e associazioni", puntualizza il sindacalista.
"Il risultato è che oggi la formula 'visto e piaciuto' della chiusura delle sale operatorie spaventa tutti e preoccupa malati e operatori Per diversi anni, questa scelta, se sarà attuata, farà verosimilmente implodere il P. O. S. Michele e produrrà solo disastri, e alimenterà i viaggi della speranza e le migrazioni in altre regioni di tanti pazienti oncologici che - se sopravviveranno - dovranno affrontare oltre alle sofferenze; disagio e cure costosissime fuori dalla Sardegna e lontano dai propri cari. Una situazione vergognosa che UsbSanità contrasterà in tutti i modi", conclude.