QUARTU. “La Casa Famiglia a Quartu Sant'Elena, situata nella zona di Terra Mala, che ospita minori in attesa di affido, è minacciata dall’esproprio del terreno da parte di Terna Spa per il progetto del Tyrrhenian Link”. Così tuonano dal comitato No Tlink, dalle sezioni di Quartu e Quartucciu. E il sindaco Graziano Milia, con una nota ufficiale replica: "Nessun rischio per la comunità alloggio per i bambini della comunità gestita da Suor Anna Cogoni a Terra Mala. Il Comune di Quartu e la diretta interessata smentiscono con fermezza le illazioni. Un allarmismo assolutamente infondato frutto, nella migliore delle ipotesi, di ignoranza riguardo la materia in essere".
Un botta e risposta, andato avanti a "colpi" di comunicati stampa, note ufficiali e post sui social. Dal comitato, nel comunicato scrivevano: "Questo progetto comporterà per la zona una interdizione cinquantennale dello specchio di mare interessato, privando la comunità del proprio mare e causando danni irreparabili alla Casa Famiglia". E la risposta del rpimo cittadino non si è fatta attendere.
"È la stessa Suor Anna Cogoni infatti a dichiarare di essere “cascata dalle nuvole quando sono venuta a conoscenza della comunicazione pubblicata sui social network e inviata alla stampa”, visto che “non sono mai neanche entrata in un’eventuale trattativa con Terna perché gestiamo la Casa Famiglia grazie a un comodato d’uso: i proprietari infatti non siamo noi, ma bensì i missionari vincenziani”. Entrando nel merito precisa di “non aver mai detto di essere stata abbandonata dalle istituzioni, tanto meno da quelle del Comune di Quartu, con il quale i rapporti sono costanti”. Conclude quindi precisando che “non si è mai paventata l’idea di una chiusura della comunità di Terra Mala”, anche perché “so con certezza che il tratto di proprietà al quale sarebbe interessata Terna non comprometterebbe l’utilizzo della struttura”", come si legge dalla nota ufficiale del Comune.
La Dirigente del settore Servizi sociali del Comune, Lorena Cordeddu, responsabile del funzionamento delle strutture per minori, conferma quando dichiarato da Suor Anna: “Non esiste alcuna pratica in corso per la chiusura della struttura per minori né di cessazione dell’attività; si sta anzi supportando la responsabile della comunità nella pratica di implementazione dei posti disponibili per i minori in attesa di affidamento, che dagli attuali 8 diventeranno 12 - di cui 2 di pronta accoglienza -, nonché per l'incremento degli spazi comuni utilizzabili”.
E Milia chiude: "È pertanto palese l’assoluta infondatezza della notizia riguardo la chiusura della struttura per minori. L’Amministrazione comunale invita la popolazione a diffidare di bufale o fake news diffuse da terzi non adeguatamente informati ed esorta a non trattare con superficialità tematiche delicate come quelle che interessano i minori"