CAGLIARI. Operazione dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Cagliari contro il traffico di droga internazionale. I militari hanno concluso stamattina la confisca di beni mobili e immobili per un valore complessivo di oltre 2,6 milioni di euro.
I destinatari principali del sequestro sono due coniugi, un 47enne, residente a Venaria Reale (Torino), e la moglie 46enne, di origine cubana e residente a Moncalieri (Torino) che avrebbero accumulato un ampio patrimonio grazie ai profitti di un vasto traffico di droga tra la Spagna e la Sardegna.
Sequestrati 14 immobili tra residenze e locali commerciali nel Torinese, dieci rapporti finanziari, nonché monili e denaro contante, che ora sono stati affidati all'Agenzia Nazionale per l'amministrazione e la Destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla Criminalità Organizzata.
Questa operazione affonda le sue radici in una lunga e complessa indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Cagliari.
L'indagine ha avuto origine da un sequestro di cocaina avvenuto all'aeroporto "El Dorado" di Bogotà e ha successivamente permesso di identificare un’estesa rete criminale con base operativa in Piemonte e connessioni con narcotrafficanti spagnoli. La rete è risultata responsabile di ingenti flussi di stupefacenti diretti in Sardegna, con implicazioni in numerose province italiane.
Già nel gennaio 2022, l’operazione aveva portato all’arresto di 16 persone in varie città, tra cui Cagliari, Torino, Roma, Pescara, Varese e Oristano, e al sequestro di beni legati ad attività criminali. In quell’occasione, l’operazione aveva visto l’impiego di unità speciali dei Carabinieri, tra cui i Cacciatori di Sardegna, le unità cinofile e l’11° Nucleo Elicotteri di Elmas, per garantire un’azione rapida e coordinata su scala nazionale.
Le recenti misure patrimoniali eseguite questa mattina, frutto di un’ulteriore attività investigativa di natura patrimoniale nata nel 2023, confermano la portata e la pericolosità del network criminale e il ruolo centrale dei due coniugi torinesi nel reimpiego dei proventi del traffico internazionale di droga.