CAGLIARI. "Non siamo disposte ad accettare supinamente un piano che più che riorganizzare e ammodernare il Businco sembra preludere alla sua chiusura”. Sono preoccupate le pazienti dell'ospedale oncologico di Cagliari, che parlano attraverso Maria Grazia Caligaris e Rina Salis, rispettivamente presidente e vicepresidente dell'associazione “Socialismo Diritti Riforme ODV”, e si dicono indignate per quanto trapelato negli ultimi giorni sul caos Brotzu-Businco.
Le preoccupazioni riguardano in particolare il trasferimento della Chirurgia Toracica e Ginecologica e la prevista cancellazione della sala operatoria destinata alla Terapia del Dolore, che "potrebbe compromettere seriamente il sistema di cura dell'ospedale", dicono. Non sono bastate infatti le rassicurazioni dei dirigenti (QUI LA NOTIZIA): problematiche relative alle sale operatorie non riguardano solo il personale sanitario, ma anche chi convive quotidianamente con un tumore. “Se oggi, com’è emerso, lo standard per l’intervento al seno è di 60 giorni, nelle prossime settimane è destinato sicuramente ad allungarsi, determinando gravissime conseguenze”, denunciano.
E sulla situazione del Brotzu ricordano che "non sembra rassicurante": il pensiero è al grave episodio del blackout che ha generato una grave emergenza. Anche le recenti tensioni che hanno portato alla proclamazione di uno sciopero previsto per il 31 ottobre non sono passate inosservate: “Bene ha fatto la Commissione Sanità a sentire i vertici dell’Arnas in audizione. Auspichiamo però che vengano sentite anche le associazioni delle pazienti”.
E intanto l'associazione annuncia che si farà promotrice di una richiesta ufficiale per un’audizione in Consiglio regionale "in modo che anche la voce di chi conosce il cancro possa essere ascoltata”.