SAN GAVINO. "Stanotte alle 1 e 50 è deceduta la Signora Elisabetta. Esprimiamo il nostro profondo cordoglio per la sua morte e per la difficile prova che la vita ha posto sul cammino della mamma, la signora Olivia". Così il direttore del presidio ospedaliero Sergio Pili, annuncia la morte di Elisabetta Montis, 45enne di Serramanna che secondo quanto riportato nelle scorse settimane sarebbe rimasta nell'ospedale per circa 3 mesi in terapia intensiva. Solo ieri, nella nota pagina "La zona di Antonello Lai", la madre, Olivia, aveva denunciato la situazione di incertezza nella quale si ritrovava: la figlia, raccontava, era peggiorata e si chiedeva da tempo il trasferimento.
"Il decesso è intervenuto dopo una lunghissima vicenda di eventi patologici che dura da anni", scrive il direttore del presidio. "Come tanti, nella giornata di ieri, abbiamo ascoltato e visto la drammatica testimonianza della signora Olivia raccolta sul blog La Zona. L'intervista racconta, con disperata sofferenza, il suo vissuto, che comprendiamo e rispettiamo e che risente, a nostro avviso, della dolorosa esperienza di una madre che perde la figlia ma che non corrisponde al reale svolgimento dei fatti. Il decesso della signora Elisabetta è occorso dopo una lunghissima vicenda di malattie che dura da anni. Malattie diverse che probabilmente affondano le radici in una annosa condizione di fragilità".
"Il nostro Ospedale", chiudono, "ha assistito e ricoverato varie volte negli ultimi anni la signora Elisabetta, sempre con elevata professionalità. L'ultimo ricovero è avvenuto a Luglio e le gravissime condizioni del momento dell'accettazione in Pronto Soccorso hanno portato ad accogliere la signora in Terapia intensiva dove per mesi i medici e il personale di assistenza si sono prodigati nelle cure possibili con competenza, serietà, impegno utilizzando le terapie più efficaci ed impiegando le tecniche rianimatorie più avanzate. Serietà, impegno e attenzione che assicuriamo sempre e che rinnoviamo oggi in questa dolorosa circostanza. Domani incontreremo la Signora Olivia e spero di offrirle l'ascolto, la condivisione delle informazioni sanitarie e il sostegno degli operatori".