CAGLIARI. "Subito lo Stato di emergenza e una Unità di crisi permanente per contrastare la Lingua Blu in Sardegna".
È la richiesta di Coldiretti Sardegna che lancia l'ennesimo appello chiedendo anche "un Tavolo tecnico per gestire una situazione insostenibile e una Task force per gestire le procedure di indennizzi, necessari per sostenere gli allevatori sardi ormai in ginocchio a causa di danni già certi per oltre 25 milioni di euro". Sono solo alcune delle proposte alla luce dell'emergenza sulla malattia che sta falcidiando gli allevamenti sardi. Interventi necessari per arginare la diffusione della lingua blu in Sardegna che ha ormai raggiunto proporzioni critiche.
CRISI ALLEVAMENTI. “Ormai siamo arrivati a livelli del 2000 quando si era vissuta una situazione grave per l’epidemia di Lingua Blu e ora rischiamo di peggiorare ulteriormente quella situazione drammatica - sottolineano Battista Cualbu e Luca Saba, presidente e direttore Coldiretti Sardegna - non sono bastate le nostre denunce e le ripetute richieste di intervento alla Regione, già dai primissimi mesi dell’anno, per orchestrare una strategia preventiva di contrasto a una situazione che si sapeva sarebbe esplosa. Invece abbiamo assistito al silenzio e oggi ne stanno pagando il prezzo gli allevatori ovini e bovini sardi con le loro aziende e famiglie”.
ODG. Intanto da Coldiretti Sardegna anche la richiesta al Consiglio regionale della convocazione di una seduta, con procedura di urgenza, per approvare un Ordine del giorno che preveda la condivisione di un provvedimento di urgenza ai sensi dell'articolo 102 per disporre denari e norme che possano attivare i processi di risarcimento alle aziende e impegni l’Esecutivo a mettere in campo una azione forte per sostenere le aziende e fornire tutti gli aiuti e strumenti necessari a fermare questa crisi delle nostre aziende. Questa volta è necessario essere tempestivi vista l'enorme gravità della situazione.
INTERVENTI. “È necessario trovare le liquidità necessarie a ristorare le aziende ormai in ginocchio per la perdita dei capi ma soprattutto per indennizzare le perdite future, frutto dei numerosi aborti e del calo del latte previsto a causa della malattia - aggiungono presidente e direttore - ma servono anche interventi per antiparassitari e per una campagna di disinfestazione costante delle campagne per debellare l’insetto che ormai sta proliferando e sta mutando in altri sierotipi - concludono - non ultimo si deve intervenire per sbloccare definitivamente la circolazione dei vaccini anche per i bovini considerato che, nonostante sia stata sbloccata la loro vendita alle aziende, ancora le procedure burocratiche ne stanno rallentando il loro arrivo nelle aziende”.