CAGLIARI. Continuano le analisi e le ricerche di ulteriori elementi probatori nel caso di omicidio che riguarda Francesca Deidda, la 42enne residente a San Sperate scomparsa lo scorso maggio e il cui cadavere è stato trovato solo a luglio, in un borsone. Ormai, da quanto si apprende, è questione di giorni prima che si decida il da farsi alla luce delle prove raccolte: l’obiettivo, a questo punto, è stabilire con certezza quale sia stata l’arma del delitto e arrivare alla ricostruzione finale delle modalità di occultamento (qualche settimana fa la criminologa Roberta Bruzzone aveva aperto alla possibilità di un complice). In carcere intanto il marito Igor Sollai, accusato dell’omicidio e del relativo occultamento di cadavere, si dice innocente ed estraneo alla vicenda.
Oggi gli esami irripetibili su alcuni elementi ritrovati dagli inquirenti negli scorsi mesi, nello specifico su ciò che è stato ottenuto dall'autopsia. I test sono stati effettuati alla presenza degli avvocati sia di Sollai che di Andrea Deida, fratello della vittima, come da prassi. Qualche tempo fa, l'avocato di Deidda, Gianfranco Piscitelli, aveva dichiarato: "Speriamo nella confessione del marito". Quella, però, non è mai arrivata.
Da quel che si apprende al vaglio degli investigatori ci sono i tanti elementi recuperati durante le ricerche e nelle perquisizioni della casa e dall’auto che Sollai aveva cercato di rivendere poco dopo la scomparsa della moglie: si parla di asciugamani con tracce biologiche, il bite di Francesca recuperato nelle campagne che circondano la ex statale 125, ma anche alcune parti di tappezzeria dell’auto e oggetti rinvenuti nella casa di via Monastir a San Sperate. L'arma del delitto, secondo le speculazioni, potrebbe rivelarsi un peso da palestra, magari un manubrio di colore rosso. Questo perché coinciderebbe sia con la ferita alla testa della vittima, sia per via di alcune tracce di colore rosso che sarebbero state individuate sul capo del cadavere.
Per ora si può solo attendere, consci che si è nelle fasi finali delle ricerche che porteranno ad un eventuale rinvio a giudizio del marito. Intanto sabato mattina la comunità di San Sperate ha ricordato la concittadina scomparsa con un albero piantato in suo nome (Qui il video).