BOSA. "Il giorno dopo più forti di prima", scrive qualcuno sui social, altri riflettono sulle cause dell'alluvione. Qualcuno, sarebbe logico pensare, non scrive nulla perché è impegnato a pulire, cercare di rimettere "insieme i pezzi" dopo gli eventi atmosferici di ieri. Bosa nelle scorse 24 ore ha affrontato un violentissimo nubifragio. Oltre 40 gli interventi dei vigili del fuoco e più in generale dei soccorritori. Oggi è tornato il sereno: qualcuno va al mare, molti commercianti hanno sollevato le serrande pronti ad una nuova giornata di lavoro, ma qualcun altro riflette su quanto è accaduto, un disastro che forse si poteva evitare.
Il sindaco Alfonso Marras ha chiesto lo stato di calamità nelle scorse ore, dopo "gli allagamenti e i danni" di ieri. Oggi, invece, Generazione mare con il comitato Non ti Temo evidenziano quanto accaduto nella giornata di ieri, "dove abbondanti piogge di alcune ore hanno colpito gravemente la città di Bosa, allagando gran parte del suo centro abitato, rinnovando la richiesta di un urgente incontro con l’amministrazione locale e con la Regione Sardegna, nella persona del commissario per il dissesto idrogeologico e presidente della Regione, per discutere possibili soluzioni che siano realmente efficaci per la salvaguardia della città di Bosa dai gravi impatti quali quelli dell’evento di ieri e alternative alle “opere di difesa del rischio idraulico” che si stanno contestando". In sintesi: "Il problema non è il fiume Temo, ma la mancata adeguata gestione del territorio di Bosa".
Intanto, dalla pagina "Bosa uno dei borghi più belli d'Italia" arriva un video che mostra come il paese non si sia fermato.