CAGLIARI - Rafforzare la comunicazione con i cittadini, eliminare le eco isole e ridurre la percentuale di evasione dalla Tari nella città di Cagliari: sono questi gli obiettivi del nuovo servizio di igiene urbana, presentati questa sera a Palazzo Bacaredda dalla vicesindaca Cristina Mancini e l’assessora comunale all’Ambiente Luisa Giua Marassi. “Noi crediamo che il principio fondamentale sul quale deve basarsi il servizio di igiene urbana sia un vero e proprio patto tra cittadinanza e amministrazione comunale”, fa sapere Marassi.
Il servizio di comunicazione, spiegano dal Comune, permetterà anche di raccogliere le segnalazioni dei cittadini per intervenire nelle zone di abbandono dei rifiuti. Verranno, inoltre, intensificati i controlli di sicurezza, tramite l’installazione di telecamere di video sorveglianza e intensificate le operazioni di pulizie sia nelle spiagge che lungo le strade della città. Tra le altre novità, verrà istituita anche una nuova sezione della polizia locale che si dedicherà ai servizi di ecologia urbana. “Non si tratta di un intervento sanzionatorio e punitivo ma servirà per fronteggiare il fenomeno di abbandono dei rifiuti al fine di tenere la città il più pulito possibile”, spiega l’assessore comunale all’Ambiente. Altro obiettivo del servizio di igiene urbana è quello di sensibilizzare i cittadini alla raccolta dei rifiuti, perché, come emerso questa sera dal Comune, a Cagliari circa il 25% della popolazione risulta evadere la Tari o addirittura non iscritta: “Prevediamo, quindi, di implementare tutte le attività dei cittadini e delle associazioni di volontariato che serviranno d’esempio per la cura e il decoro della città da parte degli stessi cittadini”, continua.
La raccolta domiciliare viene confermata, ma addio alle eco isole, perché, spiega l’assessora Marassi, si stavano trasformando in discariche a cielo aperto. “Cagliari è passata dal 26% al 76,5% di elemento differenziato. Vorremmo raggiungere l’80% anche per abbassare il costo della tari. Per questo motivo abbiamo deciso di eliminare gradualmente le eco isole perché, in alcuni casi, si sono rivelati degli attrattori per l’abbandono dei rifiuti e addirittura un deterrente ad una raccolta regolare”, conclude l’assessora all’Ambiente.