CAGLIARI. "Impianti eolici sui territori percorsi da incendi? Tutto falso". A dirlo è l'assessore regionale all'Urbanistica Francesco Spanedda, che commenta l'ipotesi trapelata su alcuni organi di stampa di un possibile legame tra incendi ed eolico. "La norma parla esplicitamente di 'opere pubbliche' e non riguarda quindi la realizzazione di impianti da parte di privati, che possono, al massimo, essere classificati come 'opere di pubblica utilità', cosa diversa dall’opera pubblica", spiega l'esponente della Giunta Todde.
"Un’azione incivile e odiosa come l’incendio doloso non favorisce quindi, in alcun modo, la costruzione di impianti per fonti di energia rinnovabile", attacca Spanedda, "Diffondere un’interpretazione errata delle leggi che suggerisca una connessione tra la speculazione energetica e gli incendi dolosi, rischia di procurare allarme presso le comunità locali già profondamente preoccupate per le sorti dei loro territori, e di indurre comportamenti criminosi facendo credere che, in tal modo, si possa incidere sulla possibilità di realizzare gli impianti, a discapito delle attività di agricoltori e allevatori".
Intanto lo scorso 30 luglio si è tenuta la riunione di insediamento del gruppo di coordinamento degli 11 assessorati interessati nell’individuazione delle aree idonee alla produzione di energia da fonti rinnovabili che, per la sua complessa natura trasversale, ha coinvolto anche le agenzie Forestas, Laore, Agris ed Enas.
“L’obiettivo primario dell’individuazione delle aree idonee - ha dichiarato l’assessore degli enti locali, finanze e urbanistica Francesco Spanedda - è garantire una transizione energetica nel pieno rispetto del territorio e delle sue specificità, permettendo, tra l’altro, di sostituire la produzione delle centrali a carbone di Portovesme e Porto Torres e identificando i siti più adatti per limitare al minimo il consumo di suolo. L’incontro - precisa Spanedda - rappresenta una fondamentale tappa intermedia di un processo articolato, già avviato all’indomani dell’approvazione della legge regionale numero 5 del 2024, che tocca temi di estrema rilevanza per il nostro territorio, dall’industria all’urbanistica, dalla tutela del paesaggio all’agricoltura, alla sicurezza antincendio, alla protezione dell’ambiente, fino all’utilizzo efficiente delle coperture degli edifici pubblici.
Questa è un’opportunità per mettere a regime un sistema di condivisione e di armonizzazione dei dati all’interno della Regione e di aggiornare il Sistema Informativo Territoriale Regionale (SITR-Sardegna Geoportale) che è tra i servizi più utilizzati dalle amministrazioni, dai professionisti e dagli abitanti dell’isola. Il contributo dei singoli assessorati e degli altri enti del Sistema Regione - ha sottolineato l’esponente della giunta Todde - consente, inoltre, di avviare azioni condivise di verifica dell’effettivo rispetto di quanto previsto dalla legge regionale numero 5 del 2024 da parte delle aziende attuatrici dei progetti di energia rinnovabile. Il gruppo di coordinamento - conclude Spanedda - si riunirà la prossima settimana per un ulteriore approfondimento tecnico del progetto”.
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