CAGLIARI. "La presidente Todde non ci dorme la notte per l'assalto eolico? Vorrei dirle che non è sola, l’intera comunità sarda non ci dorme la notte, al pensiero che ancora oggi possa essere perpetrato un nuovo abuso". Renato Soru torna a parlare di speculazione energetica dopo un lungo silenzio, per commentare i primi 100 giorni dall'insediamento della Giunta Todde. Lo fa con un lungo post sui social, in cui si rivolge a tutti i sardi, ma anche alla presidente della Regione: "Credo sia arrivata l’ora di iniziare ad ascoltarci senza pregiudizi, trovare il buono e il giusto negli argomenti di ciascuno di noi", scrive l'ex governatore e leader di Progetto Sardegna, "trovare finalmente una posizione comune, solida, argomentata con cui portare avanti e tutti insieme vincere questa fondamentale battaglia".
Per Soru "paesaggio e urbanistica sono valori e competenze importanti, ma da soli non basteranno a bloccare il disastro", si legge, "Occorre una nuova proposta, unitaria, coraggiosa e articolata che segni un vero cambiamento e che non passi inosservata da parte dello Stato e di tutte le parti interessate. Una proposta forte, coraggiosa, che abbia un tale impatto deflagrante da costringere chi non vuole sentire e prendere atto della protesta giusta e crescente della Comunità sarda. Una proposta forte e argomentata al cospetto dello Stato centrale e dei diversi Tribunali che saranno chiamati a dirimere questa vertenza. Una via sarda per le rinnovabili".
Tra le proposte: approvare immediatamente una "delibera di Giunta ai sensi dell’art 8 della Legge Urbanistica Regionale (n. 45/1989) che imponga il blocco temporaneo (90 giorni) per ogni attività di costruzione dei mega impianti di produzione di energia da fonti rinnovabile. Compresi i nuovi impianti ma anche gli impianti in corso di realizzazione". E ancora una nuova "legge regionale, o la modifica di quella recentemente approvata, che sia in grado di spiegare le nostre ragioni al Governo Nazionale affinché riveda le proprie posizioni. E, qualora il Governo Meloni non intenda negoziare, fornisca i presupposti giuridici affinché la Corte Costituzionale riveda gli orientamenti finora espressi tenendo nel dovuto la necessità di un bilanciamento più giusto e equilibrato dei diversi principi costituzionali e delle diverse necessità di tutela, anche in virtù di una più attenta e condivisa applicazione delle direttive europee in materia".
"Le decisioni -o le indecisioni- di oggi avranno conseguenze irreversibili per il futuro della Sardegna", continua Soru, "per il nostro paesaggio, il nostro patrimonio culturale, le diverse aspirazioni di sviluppo dei nostri territori, il privilegio di vivere nella bellezza della natura. Se c’è una battaglia che deve essere combattuta con forza, in tutti i modi, contro delle leggi affrettate e palesemente ingiuste, direi persecutorie nei confronti della nostra Comunità, è certamente questa".
- Redazione
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