CAGLIARI. “Continua la strage e continua a fondarsi sul risparmio dei costi il sistema produttivo che, evidentemente, deve cambiare totalmente, ripartire dagli investimenti su salute e sicurezza, prevenzione e formazione". Così il segretario della Cgil Sardegna Fausto Durante sull’ennesimo incidente sul lavoro che stamattina ha ucciso un operaio di 42 anni a Macchiareddu (QUI LA NOTIZIA). Il segretario ha sottolineato che “i provvedimenti del governo nazionale non sono sufficienti e che davanti a una strage come questa ci si aspetterebbe una sensibilità e un'attenzione decisamente maggiore”.
Il tema della salute e sicurezza nel lavoro, annuncia la Cgil, sarà oggetto del prossimo confronto con la presidente della Regione Alessandra Todde in programma il 19 luglio: Cgil ha chiesto sin da ora un impegno straordinario della Regione con l’obiettivo di stilare un protocollo che rimetta al centro la salute, la sicurezza, l’ incolumità stessa dei lavoratori e delle lavoratrici.
“Ancora una volta siamo a piangere un giovane lavoratore che perde la vita sul lavoro. Urgenti norme sulla sicurezza ancora più stringenti", commenta il segretario regionale della Fit Cisl, Gianluca Langiu, "Non ci stancheremo di chiedere il rafforzamento di tutti quegli organismi deputati alla prevenzione e al controllo della sicurezza nei luoghi di lavoro", continua Langiu, "nonché l’incremento delle ore di formazione, in particolare, per le maestranze impegnate in comparti particolarmente a rischio d’incidenti. Dobbiamo realizzare un vero e proprio strumento, attraverso l’istituzione di un tavolo tecnico che veda coinvolte Istituzioni Regionali, Parti Sociali, Spresal, Ispettorato del Lavoro, Inail e tutti quei soggetti che grazie al loro apporto possano rendere i lavoratori del settore dell’igiene ambientale consapevoli dei rischi che affrontano ogni giorno".
Un commento sull'ennesima tragedia sul lavoro arriva anche dal segretario della Cisl Pier Luigi Ledda: “I numeri, drammatici in Sardegna, degli incidenti mortali sul lavoro richiedono una risposta strutturale, un impegno della politica e risorse per un piano che preveda i controlli insieme alla formazione e all’educazione alla sicurezza. Esprimiamo vicinanza alla famiglia e ai colleghi del giovane deceduto sul lavoro, in attesa che si accerti l’esatta dinamica di quanto accaduto. Il problema delle morti bianche in Sardegna si ripropone, in tutta la sua gravità. Non si può pensare di risolverlo con ulteriori interventi legislativi - rimarca Ledda -, servono interventi strutturali, un piano di azioni che vanno dalla formazione di lavoratori e imprese all’informazione sulle norme generali e su quelle settoriali. È indispensabile rafforzare gli organici dell’Ispettorato del lavoro e degli Spresal (servizi di prevenzione e sicurezza sul lavoro), che facciano attività di controllo ma anche di supporto alle imprese in Sardegna, spesso piccole e piccolissime, non adeguatamente attrezzate. Non trascuriamo l’aspetto dell’educazione alla sicurezza, che - sottolinea il segretario Cisl - deve partire con le scuole, con i giovani. Per fare tutto ciò - conclude - occorrono risorse e l’impegno reale e concreto della politica”.
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