CAGLIARI. Quella della Sanità era la casella più difficile da riempire per la neo presidente Alessandra Todde. "È la mia priorità", ha sempre ribadito la governatrice. E alla fine la scelta è ricaduta su Armando Bartolazzi, oncologo e patologo romano, specializzato in tumori della tiroide e dirigente medico dell'Unità di Istologia e anatomia patologica dell'ospedale universitario Sant’Andrea di Roma.
Bartolazzi, in quota M5S, non è alla sua prima esperienza politica: è stato infatti il sottosegretario alla Salute quando il premier era Giuseppe Conte.
In piena pandemia, scriveva sui social: "Bisogna programmare se non vogliamo distruggere il Paese e morire di fame, qualcuno sta pensando seriamente di potenziare la Medicina Territoriale per curare la stragrande maggioranza dei pazienti nelle proprie abitazioni come avviene nelle Sindromi influenzali stagionali? Se non fosse stata smantellata e mortificata la Medicina del Territorio, forse le strutture Ospedaliere del SSN sarebbero state meno in affanno nell'accogliere i casi più drammatici, che certamente non sono stati pochi. Resta il fatto che i cittadini ai primi sintomi respiratori hanno suonato in massa a tutti i portoni degli Ospedali, esistendo, in alcune aree del Paese, Comunità addirittura prive di un Medico di Medicina Generale".
Il fatto che non sia stato scelto un sardo ha già fatto storcere il naso all'opposizione. Ma Todde ha puntualizzato: "Era importante pensare ad una persona che esprime competenza ed estrema professionalità, e che è fuori anche dalle logiche che noi abbiamo qui in Sardegna, e per me essere fuori dalle logiche è un valore aggiunto. Quindi una persona fresca, competente, con esperienza politica ma anche con un curriculum che si fa riconoscere, e che possa dare una visione nuova di professionalità che a noi serve per dare risposte ai sardi”.