CAGLIARI. Un'associazione mafiosa in Sardegna che sarebbe costituita non solo da personaggi di spicco già noti per sequestri di persona (i due orgolesi dell'Anonima Sequestri Nicolò Cossu e Tonino Crissantu, nipote di Mesina), ma legata anche ad esponenti del mondo politico - come l'ex assessora regionale all'Agricoltura Gabriella Murgia - e della sanità - il primario della terapia del dolore del Marino Tomaso Gerolamo Cocco. È quanto avrebbero scoperto i Ros in una maxi indagine partita a gennaio del 2020, che ha portato oggi all'alba all'esecuzione di 31 ordinanze di misura cautelare.
Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, il gruppo - attivo da Cagliari a Sassari - era dedito alla commissione di reati di varia natura. I rapporti tra le diverse componenti avrebbero garantito ad esempio di attingere, in caso di necessità, al sostegno del sodalizio per ottenere presunti vantaggi di varia natura, alla componente criminale di infiltrarsi e condizionare vasti settori della vita sociale dell’Isola, anche nei termini di un accesso privilegiato all’interno dell’amministrazione regionale.
E secondo l’ipotesi formulata, in questo contesto alcuni membri del gruppo mafioso avrebbero operato in continuità con la cosiddetta “Anonima Sequestri” di cui Graziano Mesina e altri soggetti colpiti dalla misura cautelare erano fra i più noti esponenti. In che modo? Interferendo nei procedimenti decisori dell’amministrazione regionale in particolare nei settori dell’agricoltura e della sanità, intervenendo reiteratamente presso diverse amministrazioni pubbliche, con particolare riferimento a quelle regionali, al fine di assicurarsi incarichi pubblici, favori o altri interessi ad associati, parenti di questi ultimi o persone gradite al gruppo.
Non solo. Avrebbero favorito anche la latitanza di Mesina, poi arrestato dal Ros il 18 dicembre 2021, con il quale il gruppo aveva rapporti diretti e\o indiretti.
Sul piano politico l'associazione avrebbe procurato voti in occasione delle consultazioni elettorali. E poi c'è la droga. Tra le accuse anche il traffico di sostanze stupefacenti (in particolare marijuana) da commercializzare sul territorio nazionale. Nel corso dell’operazione infatti sono state sequestrate ingenti somme di denaro in contanti, munizioni, oltre 130 chili di marijuana.
Sono state inoltre denunciate in stato di libertà 4 persone per detenzione abusiva di armi e munizioni e sostanze stupefacenti.