CAGLIARI. Collinas, nella Marmilla, conta meno di 800 abitanti. Un piccolo Comune come tanti della zona che, con le poche forze a disposizione, si trova a dover rispondere ai progetti presentati da società private che puntano a realizzazione di impianti eolici sul territorio. Che arrivano ad agosto quando il personale è in ferie e si fa fatica anche a trovare professionisti esterni capaci di redigere osservazioni alle pratiche. Al momento il progetto è uno ma si vocifera che presto ne arriveranno altri due.
A lamentersene è il sindaco Francesco Sanna: "Non sono contro le energie rinnovabili, né mi piace chi afferma che le installazioni vanno fatte purchè lontano da casa propria. Ma in questo caso in Marmilla stiamo assistendo a un vero e proprio assedio, gli uffici tecnici comunali, già carichi di lavoro, devono correre contro il tempo per mettere insieme le osservazioni da inviare al Ministero in 30 giorni, nel caso specifico di Collinas nel mese di agosto quando tutti vanno in ferie e diventa arduo anche avere il supporto di professionisti esterni. Sono costretto a contingentare le ferie del personale per potervi far fronte. Trenta giorni sono pochi per studiare progetti di questa portata e anche per poter affrontare un proficuo confronto con i soggetti proponenti e lo stato d'animo che si vive nelle nostre comunità è quello dello scoramento, dell'esser lasciati soli innanzi a una sfida impari".
Il discorso del primo cittadino spazia dalla necessità di godere dei benefici delle energie alternative alla tutela dell'ambiente: "Nelle piccole comunità come quella di Collinas la coesione sociale e il vincolo solidaristico hanno un valore supremo. Questo rischia di essere scardinato laddove alcune famiglie ricevono offerte mirabolanti per l'occupazione di terreni, spesso a bassa produttività, mentre il resto del paese guarda con angoscia a un futuro che sentono minacciato da installazioni che gli farebbero sentire alienati in casa propria: un paesaggio oggi verde e azzurro che si prospetterebbe irto di torri bianche e rosse, fortezze di guadagni di altri".
"C'è inoltre - prosegue - una componente fortemente diseducativa in questo modo di procedere. Raggiungere livelli accettabili di decarbonizzazione del nostro fabbisogno energetico è in primo luogo un impegno sociale e morale di ciascuno di noi. Lo si può fare attraverso le comunità energetiche, e a Collinas stiamo lavorando in questa direzione. Progetti enormi e massivi come quelli proposti in Marmilla demoliscono dalle fondamenta questo approccio".