CAGLIARI. Amici e antagonisti, sono tantissimi i messaggi di cordoglio per Michela Murgia che compaiono sui social e sulle pagine dei giornali a poche ore dalla sua morte. La scrittrice sarda, nata a Cabras, si è spenta ieri a Roma dove viveva all'età di 51 anni. A maggio, in un'intervista al Corriere della Sera, aveva rivelato di avere un carcinoma renale al quarto stadio e nel'ultimo periodo aveva deciso di raccontare la malattia attraverso i social.
"Era una formidabile, talentuosa, spericolata rivoluzionaria contemporanea, Michela Murgia. Mi proibisco l'esibizione dei ricordi personali e piango insieme a voi questa donna sarda che ci ha lasciati con il sorriso sulle labbra". Questo il ricordo del giornalista Gad Lerner. "Non so come faremo a stare senza di te. Ci hai insegnato come vivere e anche come morire" così invece la saluta Luciana Littizzetto. Di poche parole il messaggio di Roberto Saviano molto vicino alla scrittrice sarda: "Ma l’amor mio non muore".
Secondo Laura Boldrini: "Michela Murgia è stata una donna unica nel panorama italiano: una scrittrice, un’intellettuale, un’artista, una voce libera, una femminista con un occhio dissacrante verso le convenzioni e le ipocrisie. Una persona interessante che amava le provocazioni e la sfida a viso aperto. Ha vissuto a modo proprio, Michela, con la sua famiglia queer, circondata da affetto. Con le scelte radicali della sua vita e anche con la sua morte, ha dimostrato intelligenza e impegno politico. Di questo e di molto altro le saremo sempre grati".
Messaggi di cordoglio arrivano dai social anche di chi spesso si è scontrato con Michela Murgia in feroci polemiche. Da Salvini "una preghiera" a Santanché fino a Simone Pillon: "Non sapevo che la situazione fosse già compromessa. Pensavo e speravo ci fosse ancora margine di guarigione. Mi spiace. Non condividevo nulla del tuo pensiero ma avrei voluto continuare a confrontarmi con te, come abbiamo fatto tante volte. A Dio Michela Murgia. Riposa in pace".