CAGLIARI. Potrebbe esserci una vendetta per una denuncia legata all'utilizzo di banconote false nel distributore dietro l'attentato incendiario che la notte del 14 aprile del 2022 devastò la stazione di servizio Esso di viale Marconi a Cagliari. Stando a quanto ricostruito nelle indagini della Squadra Mobile di Cagliari, il movente dell'attentato potrebbe essere la vendetta del proprietario di una carrozzeria di Cagliari nei confronti dei gestori del rifornitore. Nel 2016, infatti, i gestori della stazione di servizio avevano denunciato l'uomo per aver utilizzato banconote false per acquistare benzina e tabacchi. Proprio pochi giorni prima dell'incendio al distributore, al carrozziere era stata notificato il decreto che ne disponeva il rinvio a giudizio per la spendita delle banconote false.
Il mandante si sarebbe avvalso della complicità di due degli arrestati per eseguire materialmente l'attentato. Quella notte, i due hanno rubato un camion di una ditta per la raccolta dei rifiuti, parcheggiato nel deposito di Quartucciu. Poi lo hanno parcheggiato nel distributore e gli hanno dato fuoco con della benzina. L'impianto di videosorveglianza del distributore riprende l'attentatore all'opera e l'uomo rischia persino di essere avvolto dalle fiamme. Determinante per ricostruire la vicenda è stata l'analisi che gli investigatori della Squadra Mobile hanno fatto su un tablet rubato insieme al camion e poi acquistato da un'ignara studentessa del capoluogo.
Risalendo al ricettatore del tablet i poliziotti hanno individuato i presunti autori del furto del camion.
Nel corso delle indagini è emersa anche la presunta responsabilità di un altro degli arrestati quale mandante dell'incendio di un'auto avvenuto a Sestu nel dicembre 2022. Il movente del gesto in questo caso invece potrebbe essere riconducibile a un dissidio lavorativo tra l'uomo, che era un commerciante, e una sua dipendente, la proprietaria del veicolo. La Lancia Y della donna era andata completamente distrutta. Gli arrestati, tutti di Cagliari e di età compresa fra i 33 e i 52 anni, sono stati portati nel carcere di Uta, in attesa dell'interrogatorio di garanzia. L'operazione della polizia è scattata all'alba di oggi (QUI LA NOTIZIA).
Nella stessa indagine, due bosniaci sono stati indagati per aver ricettato il tablet rubato. I due arrestati che hanno appiccato l'incendio al distributore sono stati indagati anche per il furto del camion. In manette per favoreggiamento anche una donna, proprietaria di un b&b a Margine Rosso, dove alloggiava uno degli arrestati.
Il servizio andato in onda il mattino successivo all'attentato