CAGLIARI. La Germania va in crisi e l’export sardo verso Berlino crolla con il timore che la recessione tedesca possa anche frenare l’arrivo dei turisti tedeschi verso la nostra Isola. L’Ufficio Studi di Confartigianato Sardegna, analizzando i dati Istat, ha infatti registrato un calo del 23,8% dell’export delle imprese isolane verso la Germania, osservando i flussi del primo trimestre 2022 con il pari periodo del 2023.
In ogni caso, negli ultimi 12 mesi, la nostra regione ha piazzato in Germania 50milioni di euro di controvalore, rappresentati da alimentari e bevande per 15,8 milioni, prodotti chimici per 15,3 milioni, prodotti metalliferi per 9,3milioni, moda per 3,5 milioni, prodotti petroliferi per 3,4milioni, gomme-plastica-vetro-cemento per 3 milioni, apparecchiature elettriche per 1,7milioni più altre varie voci per il restante ammontare.
“Il rapporto commerciale tra la Germania e Italia, e quindi anche con la nostra regione, è da sempre molto attivo – commentano da Confartigianato – sia per la qualità dei prodotti Made in Italy venduti a Berlino, sia per il “valore” dei servizi turistici offerti ai visitatori che arrivano nell’Isola. Dall’agroalimentare alla moda al turismo solo per fare qualche esempio, per la Sardegna lo scambio commerciale tedesco vale decine di milioni di euro. Abbiamo il timore che questa cifra, fra qualche mese, potrebbe essere fortemente a rischio”.
L’analisi ha anche messo in luce come l’Isola sia l’ultima tra le regioni per valore di esportazioni verso la Germania: a guidare la classifica la Lombardia con 20miliardi di export mentre, al contrario, penultima la Calabria con 66, con l’Italia che fa registrare un totale di 74miliardi di controvalore venduto. E sono ben 5 le altre regioni, oltre all’Isola, che hanno cominciato a registrare una frenata delle vendite verso Berlino: le Marche calano del 38,9%, il Lazio del 17,9%, il Friuli del 2,7%, la Lombardia dell’1% e la Puglia dello 0,7%.