CAGLIARI. Sono in aumento i sardi insoddisfatti dalla presenza delle servitù militari. A dirlo uno studio dell'Università di Cagliari che ha verificato come viene percepita la presenza militare in Sardegna da parte dei cittadini dei territori direttamente interessati dalla presenza dei poligoni militari.
Tra i tanti residenti, quelli di Teulada sembrano i più insoddisfatti. Più della metà degli intervistati non sopporta l'impossibilità di poter accedere alle spiagge, ma tra le motivazioni di chi è insofferente alla presenza delle servitù ci sono i possibili rischi sulla salute e gli indennizzi statali non congrui rispetto allo sfruttamento del territorio. Un'insoddisfazione che è cresciuta dall'abolizione della leva obbligatoria, con conseguente ridimensionamento di presenze e quindi di vantaggi economici. In aumento anche le percentuali di chi le vorrebbe dismettere: 13% a Teulada, 12,5% a Sant'Anna Arresi e 7,5% ad Arbus. Le alternative? Il turismo: ittico, naturalistico e balneare.