CAGLIARI. I fornitori ospedalieri della Sardegna riuniti in associazione hanno annunciato questa mattina nel corso dell’audizione nella commissione Bilancio del Consiglio regionale “l’impossibilità ad andare avanti a breve, per mancanza di risorse finanziarie”. Parole del presidente del sodalizio imprenditoriale, Antonio Facci, che davanti alla Terza commissione è intervenuto a nome di un comparto che in Sardegna conta 60 aziende e oltre mille tra dipendenti diretti e indotto. Per Facci “se nei prossimi giorni non avremo risposte serie saremo costretti a giugno a interrompere le forniture ospedaliere, con conseguenze non immaginabili”.
Il problema, che ha una dimensione nazionale e del quale è stato già investito in questi giorni il governo Meloni, nasce a seguito dell’aumento della spesa sanitaria in tutte le Regioni, con particolare riferimento al 2015 – 2018. “In ogni caso il mondo dei dispositivi sanitari è in estensione perché la medicina che sta cambiando”, ha proseguito Facci, “dunque è necessario rivedere i budget se non si vuole avere una spesa sanitaria fuori controllo”.
Per il presidente della commissione Stefano Schirru “la situazione è gravissima, riguarda il passato e non ricade nella diretta competenza della Regione. Per questo è opportuno che ci attiviamo con il governo nazionale per capire come arrivare a garantire la pienezza delle prestazioni del servizio sanitario”.